Minacce in stile mafioso dall'esattore della Venice Investment

Fabio Gaiatto
Qual è il ruolo dei fantomatici casalesi nella colossale truffa milionaria della Venice Investment? Come mai all'inizio di quest'anno il portogruarese Fabio Gaiatto...

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Qual è il ruolo dei fantomatici casalesi nella colossale truffa milionaria della Venice Investment? Come mai all'inizio di quest'anno il portogruarese Fabio Gaiatto entra in contatto con un buttafuori poi finito in cella perchè sospettato di essere un esattore dei clan? Sono due interrogativi che in Procura sono rimasti in sospeso, ma che potrebbero aprire nuovi scenari investigativi. È stato lo stesso Gaiatto, nell'interrogatorio reso il 27 aprile scorso al procuratore Raffaele Tito e al sostituto Monica Carraturo, a introdurre la figura di Gennaro Celentano, un 34enne di Sant'Antimo arresto il 5 aprile scorso nell'ambito di una guerra tra clan camorristici. Estorsioni, raid punitivi e gambizzazioni in stile mafioso sono le condotte ricostruite in quell'ambito dalla Direzione antimafia di Napoli.  Celentano è uno dei «malavitosi» indicati ai finanzieri da alcuni ex collaboratori di Gaiatto? Si tratta di collaboratori che sostengono di essere stati minacciati di morte affinchè restituissero il denaro che Gaiatto sostiene che gli sia stato rubato. Si tratta di 12 milioni.

Gaiatto sostiene di essere a sua volta vittima di una truffa. Ha indicato un italiano che opera in Croazia: Mario Bariggi. E una società a quest'ultimo riferita: Angel Consulting Ltd. L'entrata in scena di Bariggi coincide con il trasferimento degli uffici della Venice dalla Slovenia alla Croazia. È il periodo in cui il broker inglese della IG Market, a cui Gaiatto si appoggia, scopre che il finto trader portogruarese è irregolare ed è stato sanzionato dalla Consob. Il professionista si defila e Gaiatto cerca di salvare il suo giocattolo in Croazia.
Tra il 13 marzo 2016 e il 31 luglio 2017 nella piattaforma digitale IG Market sono confluiti soltanto 1,2 milioni. E il resto? Gaiatto non investiva più (la Finanza ha raccolto testimonianze di prestiti concessi a costo zero). Dopo il luglio 2017 la Venice ha investito nei mercati valutari soltanto l'1,77% del fiume di denaro raccolto tra i risparmiatori. Decine di milioni sarebbero state utilizzate per scopi che nulla avevano a che fare con i contratti stipulati con i clienti. Gaiatto si è giustificato sostenendo che dopo marzo 2017 ha versato 6 milioni nella Fcx Consulting della Nuova Zelanda, non direttamente dai suoi conti, ma tramite Bariggi. La Guardia di finanza, grazie a una rogatoria, ha scoperto che Gaiatto alla società di Bariggi ha versato solo 1,3 milioni nel 2016, mentre dopo il marzo 2017 ha effettuato due versamenti da 17,794 e 283mila euro.
Bariggi, contro il quale Gaiatto ha promosso un'azione legale in Croazia, sentito dagli inquirenti ha detto che non sa che cosa siano le piattaforme IG Market e Fcx, di non aver mai aperto conti di trading, di non aver mai parlato di forex con Gaiatto, ma solo di auto e case.
Nell'interrogatorio del 27 aprile è lo stesso Gaiatto a raccontare alla Procura di essersi avvalso prima di professionisti per recuperare i soldi spariti in Croazia e poi di Celentano. «Andai con lui da Bariggi - ha raccontato - Celentano disse che i soldi erano suoi, non miei, impaurendolo». Era il marzo di quest'anno. Secondo Gaiatto, Celentano un mese prima di essere arrestato a Sant'Antimo disse che i soldi erano delle famiglie dei Casalesi. Sembra che, in seguito alle intimidazioni, siano stati restituiti alla Studio Holding, intestata alla moglie Najima Romani, un terreno, tre auto (le due Range Rover e una Mercedes). Celentano pretese il 10% del valore dei beni restituiti: 110mila euro. Agli investigatori Gaiatto ha riferito di aver pagato in contanti grazie al prestito di un amico a cui sta cercando di restituire i soldi a rate.

Ma ci sono altri soldi, milioni di euro, da restituire ai risparmiatori. E da questo punto la Procura non si schioda. «Venda i suoi beni», aveva suggerito a Gaiatto lo scorso aprile il procuratore. Quei beni sono ora sotto sequestro. Resta da scoprire dove si trovi la cassaforte della Venice. E al setaccio ci sono i conti esteri di Gaiatto. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino