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TREVISO - Vengono contestati anche i reati di riciclaggio, autoriciclaggio, e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, ai soci della trevigiana Nft, indagati dalla Procura di Treviso per una serie di presunte truffe legate a speculazioni sulle criptovalute. Lo rende noto l'avvocato Matteo Moschini, che rappresenta i clienti-investitori a cui la società aveva proposto l'investimento promettendo rendimenti elevati, ma che da tempo non ha più dato notizie.
Nei confronti dei soci è stata avanzata l'ipotesi di reato di associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata. Due di essi, Christian Visentin ed Emanuele Giullini, erano stati arrestati a Dubai per un'inchiesta della magistratura locale, e la Guardia di Finanza ha eseguito sequestri di beni per 2 milioni di euro.
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Il Gazzettino