Dipiazza-Brugnaro: «Riannodati i fili per collaborare con Venezia»

Dipiazza-Brugnaro: «Riannodati i fili per collaborare con Venezia»
TRIESTE - Turismo e cultura. Traffici portuali dell'Alto Adriatico ma anche prospettive per i giovani in termini di lavoro e occupazione. Questi i temi al centro della visita...

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TRIESTE - Turismo e cultura. Traffici portuali dell'Alto Adriatico ma anche prospettive per i giovani in termini di lavoro e occupazione. Questi i temi al centro della visita che Roberto Dipiazza, candidato sindaco del centrodestra alle comunali del 5 giugno, ha fatto oggi al sindaco di Venezia Luigi Brugnaro.  «Con lui  - riferisce Dipiazza - abbiamo posto le fondamenta per future collaborazioni, che sapranno dare risultati in tempi rapidi per la crescita delle rispettive città e dei territori di riferimento sia in chiave turistica che logistica, per uno sviluppo sinergico in ambito portuale e non solo, e un futuro alle nostre imprese e ai nostri giovani».


«Oggi abbiamo parlato soprattutto di lavoro e di futuro per i giovani – commenta il primo cittadino lagunare  Brugnaro – sono abituato a essere concreto,  a fare tutto ciò che è necessario per porre basi solide per lo sviluppo e la crescita del territorio. La collaborazione tra Trieste e Venezia è nella storia e oggi abbiamo riannodato quei fili di amicizia e di rispetto reciproco che son sempre stati e sempre saranno alla base di ogni relazioni vincente. Dobbiamo ragionare su una portualità condivisa, immaginando il futuro delle persone attraverso il potenziamento del territorio, affinché tutti possano crescere e lavorare, soprattutto i nostri giovani che non devono più emigrare per cercare occupazione”.


«In ambito turistico – continua Brugnaro – è fondamentale avviare sinergie con Trieste, come ha indicato Dipiazza. Noi abbiamo 30 milioni di turisti, dobbiamo condividerli con il capoluogo giuliano perché questo vuol dire fare sistema: solo così riusciremo a tenere i turisti in Italia e non farli scegliere altre destinazioni come Parigi e Londra». «Poi c’è l’industria, la manifattura – conclude il sindaco di Venezia – che può svilupparsi attraverso politiche condivise e grazie il sistema portuale dell’Alto Adriatico. Noi non dobbiamo essere in competizione tra di noi ma contro i porti del nord Europa. Questo salto di qualità lo possiamo fare solo parlando una voce unica». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino