Rifiuta l'alcoltest, auto sequestrata: si uccide nel Piave a 25 anni

Luca Bottan e gli amici sul luogo del suicidio
TREVISO - Fermato dai carabinieri dopo una serata trascorsa con gli amici, si è rifiutato di sottoporsi all'alcoltest. Ma il sequestro di auto e patente ha spezzato qualcosa...

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TREVISO - Fermato dai carabinieri dopo una serata trascorsa con gli amici, si è rifiutato di sottoporsi all'alcoltest. Ma il sequestro di auto e patente ha spezzato qualcosa in quel ragazzo fragile, introverso, tanto da spingerlo a togliersi la vita. La tragedia ieri a San Biagio di Callalta: Luca Bottan, 25 anni, operaio di San Biagio di Callalta, si è lanciato nel vuoto dal ponte sul Piave, tra Fagarè e Ponte di Piave.




A ritrovare il corpo sul greto del fiume due giovani pescatori che hanno subito dato l'allarme.

Luca aveva trascorso il venerdì sera con alcuni amici. Intorno alle 3, il rientro a casa a bordo della sua Volkswagen Polo. Era da solo in macchina. Sulla strada tra Monastier e San Biagio, è incappato in una pattuglia. Ai militari è sembrato un po' alticcio, abbastanza per non dover stare al volante, tanto che i carabinieri hanno deciso di sottoporlo all'alcoltest. Il giovane sapeva di rischiare. E per questo ha prima cercato di dissuaderli, poi si è rifiutato: è scattato sequestro di patente e auto.



Poi ha vagato nella notte e infine ha lasciato un sms alla mamma. «Addio. Vi voglio bene». Erano le 8.40: subito la donna ha chiamato il 112. Le pattuglie dell'Arma si sono messe alla ricerca del ragazzo, visto per l'ultima volta in un bar di San Biagio, ma era ormai troppo tardi.



Nella gioranata di ieri, mani pietose hanno lasciato a lato del pilone del ponte che attraversa il Piave un mazzo di fiori rossi. Sono, assieme ad un lumino acceso, il segno tangibile della silenziosa, commossa vicinanza a Luca che lì ha cercato e trovato la morte in una notte che doveva concludersi in maniera ben diversa.



Ma l’oscura molla della disperazione ha determinato Luca Bottan a spegnere in maniera cruenta i suoi 25 anni, gettatosi nel vuoto. Alle spalle un alcoltest, negato ai carabinieri che stavano compiendo un controllo, costatogli la patente e l’auto.



Una reazione inattesa ha lasciato letteralmente sbigottiti gli amici del giovane operaio, al punto che ieri sotto l’arcata del ponte sul Piave nella frazione di Fagarè di San Biagio di Callalta è stato un autentico andirivieni di giovani affranti e increduli.



In tutti di certo la ricerca di un perchè, impossibile da trovare. Era come se ognuno volesse lasciare un muto messaggio, una preghiera per Luca, congedatosi in maniera così decisa dalla vita e dagli affetti familiari.



Ancora nulla di deciso invece circa la data delle esequie di Luca.



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Il Gazzettino