TREVISO - La scelta di posticipare il versamento dell'iva per non licenziare dipendenti non ha evitato al notaio Roberto Blandaleone una condanna di primo grado accompagnata...
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Nel dibattimento, svolto nell'ex sezione staccata di Conegliano, il ragioner Ezio Ballarin, consulente fiscale di Blandaleone, sostenne che «il notaio ha chiesto la rateizzazione dei versamenti all'Agenzia delle Entrate. Ora sta pagando regolarmente le rate. Alla luce di una significativa regressione dei ricavi gli consigliai di ridurre le spese per il personale, che in quel periodo ammontava a una decina di persone. Non lo fece, forse perché sperava di recuperare i vecchi carichi di lavoro».
Anche un'ex impiegata amministrativa dello studio (che a maggio scorso ha chiuso i battenti) confermò che il notaio «non volle saperne di diminuire la forza lavoro». La donna ha anche riferito che «ci furono colleghe che gli chiesero di non essere licenziate».
Quanto riferito dai testimoni è stato ricordato ieri nell'arringa finale dal difensore del notaio, avv. Roberto Campion: «Gli atti notarili sono calati, ma il professionista non ha voluto ridurre il numero dei dipendenti. C'è stata una scelta ben precisa da parte sua. Un'impiegata costa a un notaio circa 30mila euro all'anno. Egli ne aveva 10 all'epoca dei fatti. Ne avesse mandate a casa 5 avrebbe dovuto pagare 150mila euro in meno, più o meno la cifra contestata dalla Procura. Non l'ha fatto. E quindi condanniamo Blandaleone perché non ha voluto mandare a casa alcuna delle sue impiegate? Tra l'altro non si tratta di soldi non pagati ma che vengono versati a rate».
Il giudice Piera De Stefani ha condannato Blandaleone a 5 mesi di reclusione, subito convertiti in una multa di 37.500 euro, e disposto che lo stesso sia interdetto temporaneamente da alcuni incarichi in materia tributaria. Un estratto della sentenza sarà pubblicato sul sito web del Ministero della Giustizia. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino