Treviso piange Bruno Guy, l'ultimo dandy: era il re della Marca mondana

Bruno Guy Stevenson
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TREVISO - Dal padre inglese aveva ereditato lo stile e l'aplomb british, un'innata eleganza che lo faceva risultare inappuntabile in ogni frangente. Dal ramo materno, invece, quel gusto lieve e bonario del vivere così tipico dell'indole trevigiana più verace. Bruno Guy Stevenson si è spento martedì sera: nonostante il nome straniero era esponente di una delle longeve e celebri dinastie industriali della Marca, i Monti. E del gruppo di famiglia era l'attuale presidente. Lo scorso giugno aveva compiuto 63 anni: da tempo malato, ha ceduto ad un improvviso aggravamento.




Il padre Donald, di origini scozzesi, era un ufficiale della Raf, l'aeronautica militare britannica: fu uno dei primi piloti inglesi a volare su caccia a reazione e, in seguito, ricoprì anche l'incarico di attaché militare dell'ambasciata del Regno Unito al Cairo. Aveva conosciuto la futura moglie mentre era di stanza in Veneto, nel secondo dopoguerra: Giuseppina, per tutti Pinetta, ancora oggi che ha varcato i 90, è una dei quattro figli del cavaliere del lavoro Bruno, colui che nel 1911, insieme ai fratelli Evaristo e Venerio, aveva trasformato il laboratorio artigianale nella celebre Tessitura.



E nell'azienda familiare, dove era entrato terminati gli studi, anche Guy ha compiuto tutta la carriera, occupandosi a lungo della produzione e scalando via via le responsabilità, fino alla presidenza della holding che controlla le varie attività tessili: un impero che ha conosciuto il massimo splendore tra gli anni '60 e '80 del secolo scorso, ma che a tutt'oggi vanta un fatturato da cento milioni di euro. Negli anni aveva guidato anche altre imprese legate ai Monti, ad esempio, la società che di recente ha rilevato l'hotel Villa Condulmer di Mogliano Veneto.



Da sempre amante del buon vivere, Stevenson era anche tra i protagonisti della vita mondana trevigiana e cortinese. Appassionato di caccia, di sci e di golf, era dotato di una naturale cordialità con cui si faceva benvolere ovunque. Sposato con una nobile olandese, da cui era separato da tempo, non nascondeva la predilezione per il gentil sesso, da cui era peraltro ricambiato: si racconta anche di una sua lunga relazione con Alida Chelli, attrice e cantante (a sua volta di recente scomparsa), ex moglie di Valter Chiari. «Una persona di un tratto di signorilità unico, sua vera caratteristica distintiva», lo ricorda Marcello Tomasi, a lungo alto dirigente della Monti.



I funerali domani alle 15 nella parrocchiale di Varago. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino