MIANE - «Liliana Ordinanza si è difesa e ha ucciso l'uomo che l'aveva stuprata e sequestrata. Merita d'essere assolta», è quanto sostiene...
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In subordine la difesa punta a ottenere ulteriori attenuanti, rispetto a quelle già riconosciute, e ad abbattere ulteriormente la pena. In questo caso si potrebbe scendere intorno ai 10 anni di carcere e per la 28enne di Conegliano, in carcere da 3 anni e mezzo, potrebbe ottenere, vista la buona condotta, la semilibertà nel giro di 3/4 anni.
I FATTI
Il delitto si consumò la notte del 17 aprile a Miane, dove Liliana e Mehdi aveva trascorso una notte di eccessi, consumando cocaina e altre droghe. Poi lo stupro o comunque il rapporto sessuale. A quel punto Liliana cercò di scappare dalla casa dell'orrore, ma Chairi avrebbe cercato di impedirle la fuga. Liliana avrebbe reagito e ci sarebbe stato un acceso diverbio durante il quale la 28enne avrebbe afferrato un coltello e avrebbe ripetutamente pugnalato l'amico nordafricano (almeno 2 rasoiate sono risultate mortali, ndr). Sarebbe poi scappata e solo dopo un paio di giorni sarebbe stata assicurata alla giustizia.
TESTIMONIANZA CHOC
«Dopo lo stupro volevo andar via, ma lui pretendeva altri rapporti sessuali. Ho impugnato il coltello. Non so voi cosa avreste fatto». Ora tutte le carte sono sul tavolo e la parola passa ai giudici del Palazzaccio che, entro fine anno, esamineranno le carte del processo per l'omicidio volontario di Miane e decideranno se confermare e modificare la sentenza d'appello.
Roberto Ortolan Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino