Novità al Ca' Foncello: la videcapsula che si prende come una pillola e trasmette immagini per 8 ore

Novità al Ca' Foncello: la videcapsula che si prende come una pillola e trasmette immagini per 8 ore
TREVISO - Una videocapsula monouso ingerita dal paziente che trasmette immagini per otto ore, utilizzata per indagare l’intestino tenue. Avviata anche al Ca’...

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TREVISO - Una videocapsula monouso ingerita dal paziente che trasmette immagini per otto ore, utilizzata per indagare l’intestino tenue. Avviata anche al Ca’ Foncello l’endoscopia capsulare, sia per gli adulti che per i baby pazienti. L’indagine prevede l’utilizzo di una videocapsula monouso per l’indagine diagnostica del piccolo intestino (o intestino tenue). La metodica viene messa a disposizione dei pazienti adulti presso l’Unità Operativa di Gastroenterologia, diretta dal dr Stefano Benvenuti, e dei bambini presso l’Unità Operativa di Pediatria, diretta dal dr Stefano Martelossi. Chi volesse richiedere informazioni in merito a questa indagine diagnostica può contattare il servizio di endoscopia digestiva dell’ospedale Ca’ Foncello o, nel caso di pazienti pediatrici, l’unità operativa di pediatria.


L’endoscopia capsulare prevede l’utilizzo di una microcamera, della grandezza indicativa di una pastiglia di antibiotico, che viene ingerita dal paziente con un sorso d’acqua e, spinta dalla peristalsi, transita lungo tutto il tratto digestivo, acquisendo immagini per 8 ore circa (tempo che solitamente permette il transito dall'esofago fino al cieco). Le immagini raccolte durante l’esame vengono scaricate su un apparecchio portatile e poi trasferite su un computer: il filmato viene poi visualizzato dallo specialista.

“Il calibro del tenue è più ridotto – spiega il dr Benvenuti – per cui solo con l’utilizzo della videocapsula si riesce ad avere una visione ottimale. Le indicazioni principali per l’utilizzo di questa metodica sono, nell’adulto, le emorragie digestive dell’intestino tenue, che rappresentano circa il 5/10% di tutte le emorragie digestive. E’ quindi opportuno sottoporre a questo tipo di indagine i pazienti con sanguinamento del tenue sui quali siano già state effettuate, una gastroscopia e una conlonscopia con esito negativo. Altre indicazioni, meno frequenti, a quest’esame sono il sospetto di malattie infiammatorie e tumorali del piccolo intestino. Una volta riscontrata la lesione, con strumenti endoscopici appropriati si cerca di raggiungerla e trattarla.

“Si tratta di un esame che nel bambino si rende necessario più raramente che nell’adulto – aggiunge il dr Martelossi -. Viene utilizzato nei casi di emorragie ma soprattutto per malattie infiammatorie e per poliposi congenita”.

In Italia vengono eseguite, annualmente, circa 9.000 endoscopie capsulari: nell’Ulss 2 la previsione è di effettuarne 100-120 l’anno, ripartite nel 90% nell’adulto e nel 10% circa nel bambino.


“Con l’attivazione anche al Ca’ Foncello di questa metodica – commenta il direttore generale, Francesco Benazzi - facciamo un ulteriore salto di qualità nell’ambito della endoscopia. L’attivazione è resa possibile dalla decisione della Regione, che ringraziamo, di estendere i punti della rete anche alla nostra azienda per rendere più agevole l’accesso agli assistiti a questa metodica. Per utilizzare la videocapsula con accuratezza – aggiungere Benazzi - è necessario aver sviluppato competenze in tale ambito per diversi anni. Al Ca’ Foncello sia il direttore della Gastroenterologia che della Pediatria hanno ampia casistica e professionalità in questo ambito e possiamo quindi mettere a disposizione dell’utenza ottime professionalità in grado di garantire anche la gestione ottimale delle eventuali problematiche che l’indagine dovesse evidenziare”.






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Il Gazzettino