PAESE - «Mia figlia Lisa non parla. Comunica attraverso la lingua dei segni. Fino a qualche giorno fa a scuola poteva contare su un addetto all'assistenza che conosceva...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L'insegnante di sostegno non conosce la Lis. E da lunedì non c'è più il mediatore che l'aveva seguita dall'inizio dell'anno scolastico. Ha scelto un'altra strada. «Non ci sarebbe alcuna difficoltà dice Raffaella se si riuscisse a trovare un sostituto». Però non si trova. «Il risultato è che al momento mia figlia è scoperta per 21 ore su 28 fa il punto la madre capisco che non è semplice trovare qualcuno di specializzato. Ci stiamo impegnando tutti. Ma appunto per questo nel frattempo potrei farle io da interprete in classe per italiano, storia e geografia». A scuola le hanno detto che Lisa potrebbe comunque comunicare in forma scritta. «Sarebbe come dire a un dislessico di scrivere», taglia corto Raffaella.
SENZA ALTERNATIVEL'Usl, a dire il vero, le ha proposto altri addetti all'assistenza. Ma nessuno di questi conosce la lingua dei segni. Solo uno ha iniziato a formarsi. Però è ancora a un livello base. Negli anni scorsi è stata la stessa famiglia a coprire i buchi nel servizio pagando di tasca propria un assistente alla comunicazione, anche fino a 1.200 euro al mese. Oggi si è punto e a capo.
«Questo nonostante il Tar ci abbia dato ragione in merito alla necessità che accanto a mia figlia ci sia qualcuno che conosce la Lis incalza Raffaella basterebbe che le fosse garantito lo stesso servizio che viene erogato ai sordi: 20 ore di assistente alla comunicazione a settimana. Invece non è così».
LA POLEMICALa madre di Lisa ha già scritto a mezzo mondo (nel 2015 aveva raccontato la storia della figlia anche al tg Striscia la Notizia su Canale 5). A cominciare dalla Regione. Per ora, però, il problema non è stato risolto. Dal canto suo, l'Usl assicura che sta facendo il possibile per venirne a capo. «Né la scuola né la Provincia hanno operatori che conoscono la Lingua dei segni è il quadro fatto dal direttore generale Francesco Benazzi stiamo lavorando con la cooperativa Il Girasole per trovare un mediatore che possa garantire almeno 10 ore a settimana. Purtroppo non ci sono. Abbiamo già chiesto alla stessa cooperativa di formare un altro addetto in questo senso. Ma i tempi non sono brevi». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino