Tratta di esseri umani, schiavitù e prostituzione: due donne arrestate

Tratta di esseri umani, schiavitù e prostituzione: due donne arrestate
VENEZIA - Dalle prime ore di stamani è in corso un operazione della Polizia di Stato volta al contrasto del fenomeno della tratta di essere umani. Lo precisa una nota della...

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VENEZIA - Dalle prime ore di stamani è in corso un operazione della Polizia di Stato volta al contrasto del fenomeno della tratta di essere umani. Lo precisa una nota della questura di Venezia.


Sono tre le persone destinatarie di misure restrittive della libertà personale arrestate oggi dalla Polizia nell'ambito di un'indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia. Un provvedimento è stato eseguito a carico di due persone di Mestre e di una terza a Busto Arsizio (VA). I tre destinatari di misure restrittive sono a vario titolo accusati di tratta di persone, riduzione in schiavitù, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. 

Per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione denunciato il compagno della nigeriana mestrina. Ese Egosa detta 'Mama Twin', 32 anni domiciliata a Mestre trasferita in carcere, per gli investigatori, coordinati dalla direzione distrettuale antimafia, sarebbe la mente di un'organizzazione dedita a trasferire donne dalla Nigeria in Italia e a schiavizzarle per costringerle a prostituirsi. A collaborare strettamente con questo piano criminale la 34enne Jennifer Aigbeuyimedo, residente a Busto Arsizio, destinata ai domiciliari. L'italiano, Matteo Mazarese di 63 anni di Mestre, già noto alle forze dell'ordine per reati contro il patrimonio compagno di Mamma Twin, ma non padre dei suoi due gemelli di 4 anni, ha ora l'obbligo di firma quotidiana. Come hanno spiegato oggi i dirigenti della Mobile veneziana Stefano Signoretti e Valter Tamburano l'indagine ha preso avvio nell'ottobre dello scorso anno quando una giovane nigeriana ha denunciato ai servizi sociali del Comune lagunare la sua 'importazione' clandestina e la costrizione, attraverso botte e riti vudù, a lavorare sul marciapiede.


"Scelta" nel proprio Paese dalle due madame era stata fatta giungere a Lampedusa dalla Libia su un barcone e quindi trasferita in Veneto. È stato proprio facendo il nome di 'Mamma Twin' che gli investigatori hanno collegato la nigeriana ad un'altra giovane africana che nel 2015 aveva percorso una simile strada infernale che l'aveva portata prima in un centro di accoglienza di Cagliari e quindi a Mestre proprio in casa di Egosa. Appartamento nei pressi del centro mestrino, affittato a nome di Mazarese, nel quale l'ultima vittima ha raccontato di essere stata legata a una sedia per una settimana, picchiata e privata delle forze sino a convincerla a prostituirsi. Un lavoro svolto per un mese controllato a turno alle due nigeriane e da un ghanese non ancora identificato. Poi la decisione di denunciare la sua situazione ai servizi sociali. È la prima volta che in provincia di Venezia viene contestato il reato di tratta internazionale di esseri umani.
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Il Gazzettino