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VENEZIA - Corse di Actv saltate, con la linea 2 limitata a Rialto. Personale ridotto all'osso su tutti i mezzi, dirottato a coprire anche le assenze sulle linee esternalizzate, in particolare la 15 per Punta Sabbioni. Un po' ovunque passeggeri inferociti per le code, le attese, la cattiva informazione. Così, dopo l'ultimo fine settimana di fuoco, il servizio di trasporto pubblico è di nuovo nella bufera. E se dall'azienda spiegano di aver dovuto far fronte a quasi 150 assenze tra sabato e domenica, con la difficoltà a trovare personale stagionale, comune anche ad altri settori turistici; i sindacati raccontano un'altra verità, puntano il dito sulla carenza generale d'organico, la cattiva programmazione, accusano l'amministrazione comunale di puntare a ridimensionare l'azienda di trasporto pubblico.
ASSENZE IMPROVVISE
Punto di partenza dell'ennesimo nuovo scontro i disservizi di questi ultimi giorni. Complice anche il Covid, le assenza di sono fatte sentire. Nel fine settimana - stando all'azienda - sono stati quasi 150 gli assenti per malattie, permessi e infortuni. Assenze improvvise, comunicate il giorno stesso o al massimo il giorno prima - precisano ancora da Avm - e in quanto tali difficilmente si riesce a sostituire il personale.
ORGANICO IN SOFFERENZA
Queste le giustificazioni dell'azienda, respinte dai sindacati. Per Sgb Actv deve smetterla di «nascondere la propria inadeguatezza accusando e infamando i lavoratori di questa azienda. I disservizi non sono causa della malattia dei dipendenti, ma frutto di una politica aziendale che mira a distruggere più di cento anni di storia del trasporto pubblico locale della città lagunare». In particolare «con il pretesto della crisi causata dalla pandemia, non si fanno le assunzioni necessarie (100 persone in meno) per far fronte al ritorno dei turisti - prosegue la nota del sindacato - e la carenza di personale è arrivata ad un punto di criticità» che pesa su tutti: turisti, residenti, dipendenti. Di «carenze organiche croniche, e non di aumento di malattie o situazioni occasionali» parla, in un altro comunicato, anche la Uil. «Non sono le malattie il problema, ma gli organici sottodimensionati - conclude Alberto Cancian, di Usb - e l'impressione è che il Comune stia facendo delle prove per spingere al massimo ribasso il servizio di trasporto pubblico». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino