Autobus "speciali" e navette: il prefetto studia il nuovo piano per il ritorno a scuola

Autobus "speciali" e navette: il prefetto studia il nuovo piano per il ritorno a scuola
PADOVA Trasferimenti dedicati dai Comuni vicini a dei “mini terminal” cittadini, vicino alle scuole più frequentate. Poi, navette per collegare queste...

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PADOVA
Trasferimenti dedicati dai Comuni vicini a dei “mini terminal” cittadini, vicino alle scuole più frequentate. Poi, navette per collegare queste “fermate” ai plessi più lontani. E infine, orari scaglionati a inizio mattinata. Sono queste le opzioni che verranno messe in atto con l’avvio del nuovo anno scolastico, per evitare il sovraffollamento, e quindi il pericolo di contagio, a bordo dei mezzi pubblici. Se n’è discusso ieri in Prefettura, durante il summit convocato da Renato Franceschelli, a cui hanno partecipato il dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale Roberto Natale, il sindaco Sergio Giordani, il presidente della Provincia Fabio Bui e il numero uno di BusItalia Andrea Ragona

La riunione verrà aggiornata tra un mese, il tempo che serve a Natale per contattare i dirigenti scolastici e capire come possano essere organizzate le attività didattiche, compatibilmente con la capienza delle aule, alla luce delle normative sul distanziamento, in maniera da tarare un’offerta ad hoc anche per i trasporti. Nel frattempo si attende l’esito della conferenza Stato-Regioni che deve fissare le modalità di rientro in classe nel rispetto delle disposizioni anti Covid.
«Settembre è dietro l’angolo - ha osservato Franceschelli - e anche la ripresa delle attività ordinarie, che avranno un impatto notevole sulle linee del trasporto pubblico alla luce delle disposizioni anti Covid. Premesso che cosa succederà lo stabiliranno gli accordi nazionali e la conferenza Stato-Regioni, abbiamo esaminato i numeri, dai quali emerge che ci sono tantissimi studenti che arrivano da altri Comuni e da fuori provincia, che si aggiungono a chi è già in città e usa i bus. Alla luce di ciò, quindi, bisogna valutare la possibilità di attivare delle corse dedicate, che raccolgano i giovani lungo il tragitto, e si dirigano verso i plessi, in maniera da togliere chi va a scuola dalle linee ordinarie, utilizzate dai lavoratori. L’idea è di mettere in atto dei percorsi “personalizzati”, facendo arrivare i mezzi vicino agli istituti, ma anche in alcuni siti, diffusi sul territorio, da dove poi far partire delle navette. Lo “scambio”, però, non può avvenire in Stazione, che è un luogo già super affollato. Comunque - ha aggiunto il prefetto - bisogna capire quali sono i percorsi d’interesse, perché non possiamo permetterci di far correre i mezzi vuoti. Ora il dirigente scolastico affronterà le particolarità di ciascun istituto per metterne a fuoco le esigenze». 
I PROSSIMI PASSI
«Nelle prossime due riunioni - ha anticipato Franceschelli - incontrerò prima le associazioni di categoria e i sindacati, e poi le Pubbliche amministrazioni con i rappresentanti dei dipendenti ospedalieri e universitari, per fare il medesimo ragionamento, in maniera da ipotizzare pure con loro un timing di inizio delle attività compatibile con le regole a cui dovremo attenerci per il trasporto pubblico».
E Andrea Ragona, presidente di BusItalia, ha aggiunto: «Attendiamo le decisioni della conferenza Stato-Regioni per capire, per esempio, se ci saranno ingressi alternati. Il servizio di trasporto pubblico sarà poi tarato sulla base dei flussi. Siamo a disposizione, ma contiamo sulla collaborazione delle scuole».
LE AMMINISTRAZIONI

Coinvolto nel predisporre il nuovo assetto del servizio è Fabio Bui, in quanto la Provincia ha competenza sulle superiori. «Metteremo in atto un piano - ha assicurato - quasi a misura di istituto in funzione delle linee-guida che tra domani e dopodomani emanerà il governo. La nostra idea è di trattare il servizio sulla base dei flussi». E Giordani ha rincarato: «Dobbiamo preoccuparci degli aspetti sanitari che ci impongono di evitare picchi di flussi in ingresso e uscita dalla città, e far sì che ci sia una fruizione sicura dei mezzi pubblici. Il lavoro di approfondimento risulterà prezioso: la nostra città catalizza decine di migliaia di studenti da fuori e quindi il tema di non intasare in ingresso la città si pone a prescindere dalla pandemia. Gli approfondimenti, quindi, saranno utili per mettere a punto una nuova modalità intelligente di ingresso in città».
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Il Gazzettino