La replica di Honsell ai presuli: «Rispondiamo a richiesta di equità»

Furio Honsell
UDINE - «Apprezzo e rispetto il punto di vista dei Vescovi, ma sono costretto a respingere le accuse di superficialità, irresponsabilità e arbitrio mosse nei confronti di noi...

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UDINE - «Apprezzo e rispetto il punto di vista dei Vescovi, ma sono costretto a respingere le accuse di superficialità, irresponsabilità e arbitrio mosse nei confronti di noi sindaci che abbiamo deciso di trascrivere i matrimoni omosessuali contratti all'estero».




Così il sindaco di Udine, Furio Honsell, risponde alle accuse dei Vescovi di Udine, Concordia-Pordenone e Trieste che in un documento congiunto hanno bollato come "irresponsabile", "arbitrario" e "un superficiale e ambiguo travisamento della famiglia" l'atto con cui i primi cittadini di Udine e Pordenone hanno trascritto nei registri di stato civile alcuni matrimoni omosessuali contratti all'estero. Trascrizioni che anche il sindaco di Trieste si è dichiarato disponibile ad effettuare non appena arriverà una richiesta.



«La trascrizione - spiega Honsell - nasce in risposta a una precisa richiesta di equità e inclusione sociale da parte di alcuni cittadini e si tratta di un'azione, ancorché simbolica perché non riconosce il matrimonio contratto all'estero anche in Italia, di contrasto alla discriminazione di queste specifiche persone. Non ci si vuole sostituire al Parlamento che è sovrano e che auspichiamo possa risolvere qualunque ambiguità in merito. L'atto - continua il primo cittadino - rientra nel rispetto del diritto internazionale privato ed è un gesto che favorisce l'inclusione sociale e contrasta la discriminazione. Di fatto - conclude Honsell -, la trascrizione dà dignità a una scelta di vita, ovvero la convivenza di queste persone, che già è stata compiuta».
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Il Gazzettino