UDINE - Il Comune non ha abbandonato l'ipotesi di riportare il tram in città. Anzi, la rilancia con un convegno per discuterne con i cittadini. L'incontro, dal...
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L'idea del tram è stata annunciata dal sindaco un paio di mesi fa quando spiegò che l'amministrazione comunale aveva chiesto un progetto di fattibilità per una linea di tram elettrico che colleghi la stazione all'ospedale, transitando per via Aquileia, via Mercatovecchio e via Gemona: praticamente, la linea 1. Palazzo D'Aronco ha ritenuto fosse il momento giusto per fare una valutazione approfondita della possibilità, dato che all'inizio del prossimo anno partiranno due importanti cantieri sulle strade del centro: la sistemazione e il rifacimento del porfido di via Aquileia e via Gemona (un investimento da 900mila euro, con interventi che dovrebbero iniziare verso febbraio/marzo del 2019), e la sistemazione di via Mercatovecchio sul cui progetto, che deve essere presentato entro breve alla Soprintendenza, stanno lavorando gli uffici e che dovrebbe prevedere una parte centrale in porfido per permettere il transito dei mezzi di trasporto pubblico, e le parti laterali in pietra piasentina.
L'assessore Michelini, tra l'altro, ha assicurato che gli interventi di ripavimentazione saranno effettuati in modo da reggere i pesi dei mezzi del Tpl, «senza pregiudicare alcuna soluzione, neanche quella del tram». E lo stesso sindaco, alla presentazione dei nuovi autobus Saf di pochi giorni fa, aveva fatto capire che l'ipotesi di usare quel mezzo di trasporto era ancora in piedi.
Il problema fondamentale sono gli ingenti investimenti necessari, in particolare quelli per le infrastrutture: si stima che la realizzazione di una linea richieda dagli 8 ai 10milioni di euro per chilometro (comprensivi di sede, binari e mezzi) e il percorso dalla stazione all'Ospedale è lungo circa 4 chilometri, con una spesa che quindi si potrebbe aggirare tra i 30 e i 40 milioni. Stando a quanto detto proprio da Fabbro alla presentazione del progetto in campagna elettorale da parte di Valcic, potrebbe essere ammortizzabile in una ventina di anni. Diversi esponenti dell'opposizione hanno giudicato questa idea un «ritorno al passato», ma il sindaco ne sembra affascinato e il tram è un mezzo usato di diverse città simili, per popolazione, al capoluogo friulano.
La storia del tram a Udine, in effetti, è legata ad un grande nome della storia scientifica friulana: quello di Arturo Malignani; la rete tramviaria fu attivata nel 1887 con il servizio a cavalli e nel 1906 fu sostituita con il servizio elettrico, gestito dalla Società Friulana di Elettricità fondata da Malignani (arrivava anche a Santa Caterina), per essere definitivamente dismesso il 1° gennaio del 1953. E chissà, come ha detto Fontanini, «che ora non ritorni». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino