Morto nel lago durante un'immersione, insegnava al Marconi a Padova

Morto nel lago durante un'immersione, insegnava al Marconi a Padova
PADOVA - Le lezioni in classe, le camminate in alta montagna e le immersioni negli adorati fondali. Enzo Giovanni Fontana era un uomo pieno di vita e di passioni, ma una di queste...

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PADOVA - Le lezioni in classe, le camminate in alta montagna e le immersioni negli adorati fondali. Enzo Giovanni Fontana era un uomo pieno di vita e di passioni, ma una di queste ieri mattina, 9 dicembre, gli è stata fatale. Il cinquantacinquenne, residente a Selvazzano e docente di lungo corso all'istituto tecnico Marconi di Padova, è morto pochi minuti prima di mezzogiorno durante un'immersione al lago di Garda, in località Torri del Benaco (Verona). Il professore, originario di Valdagno in provincia di Vicenza ma da molti anni nel Padovano, era uno sportivo esperto e conosceva bene le acque in cui si stava calando.




Siamo davanti allo Yatching Club di Torri, punto di riferimento per gli amanti della vela. Una ragazza che lavora al circolo nota quel corpo galleggiare con la faccia all'insù a 250 metri dalla costa e capisce subito che c'è qualcosa di strano.
 
È lei, Silvia Vedovelli, a raccontare i terribili minuti che seguono: «Con altri quattro ragazzi abbiamo preso il nostro gommone e ci siamo catapultati verso la persona che ho visto galleggiare - racconta in serata, ancora sconvolta per questa bella giornata di sole trasformata in un'impensabile tragedia -. Lo abbiamo tirato in barca, gli abbiamo somministrato ossigeno, chiamato 118. Siamo stati noi a portarlo a riva. Appena sono arrivati i soccorsi hanno proceduto con le manovre di rianimazione».
I SOCCORSI
La centrale operativa del Suem 118 ha spedito sul posto un'ambulanza della Croce Bianca di Torri e, vista la gravità della situazione, anche un elisoccorso. L'equipaggio di Trentino Emergenza è atterrato nell'area verde davanti al Castello Scaligero e le ha provate tutte: oltre quaranta minuti di tentativi di rianimazione, però, non sono bastati. Pare che Fontana avesse il viso pieno di sangue sia sotto la maschera che sopra. «Abbiamo iniziato la rianimazione sul gommone, ancor prima di arrivare sul pontile. Ma purtroppo abbiamo capito subito che non c'era più nulla da fare» racconta ancora Silvia.
Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri e la salma è stata posta a disposizione dell'autorità giudiziaria. Spetterà ad un medico legale stabilire le cause del decesso.
LA CARRIERA DIDATTICA
Enzo Giovanni Fontana, diplomato all'Itis Rossi di Vicenza, si era laureato alla facoltà di Ingegneria Elettronica dell'Università di Padova. Membro del Comitato Elettrotecnico Italiano, da molti anni insegnava elettrotecnica, elettronica e impianti all'Itis Guglielmo Marconi di via Alessandro Manzoni. Considerato un punto di riferimento da colleghi e studenti, era anche molto impegnato nell'ambito dello sbocco lavorativo degli alunni (più volte, per esempio, aveva fatto da tramite di Confindustria) e per conto dell'istituto era stato spesso a Roma per partecipare a commissioni di studio e altre iniziative didattiche e di ricerca. Dall'alto della sua esperienza, svolgeva anche l'attività di consulente esterno per enti e società che operano nel settore energetico. «Tra le cime, i fondali e i campi elettromagnetici»: così lo descrivevano gli amici più stretti, racchiudendo le sue più grandi passioni. Da giovane aveva anche appartenuto alla Folgore.
LE REAZIONI

La notizia della tragedia si è diffusa in un baleno nel mondo dei sub veneti, arrivando nel pomeriggio anche a Padova. Studenti, colleghi ed ex colleghi sono sconvolti: il professor Fontana era ancora in attività, con il suo solito entusiasmo, e questa settimana avrebbe dovuto essere regolarmente in classe. Per spiegare l'elettronica con la sua solita passione e per raccontare, tra una lezione e l'altra, le sue esperienze con la tuta da sub.
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Il Gazzettino