Smontaggi veloci, consegna in 24 ore: così la banda rubava il rame

Alcuni degli arrestati della "banda del rame"
CIVIDALE e GRADISCA - Conclusa l’indagine dei carabinieri di Cividale del Friuli e di Gradisca d’Isonzo con diverse ordinanze di custodia cautelare e 21 persone...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
CIVIDALE e GRADISCA - Conclusa l’indagine dei carabinieri di Cividale del Friuli e di Gradisca d’Isonzo con diverse ordinanze di custodia cautelare e 21 persone indagate, ritenute responsabili a vario titolo, di furto aggravato, continuato e in concorso in Italia e di ricettazione all’estero di pannelli solari e rame


Arresti in Italia e all'estero 
I primi arresti, 5 in Italia, erano stati fatti nelle province di Udine e Torino; per quanto riguarda il territorio estero, invece, erano stati eseguiti 7 provvedimenti di arresto a fini di estradizioni in Romania, Svezia e Germania. Con una rogatoria, all'autorità giudiziaria romena erano stati chiesti dalla Procura di Udine diversi provvedimenti di perquisizione e sequestro per il recupero di numerosi pannelli fotovoltaici finiti nelle mani di alcuni indagati, per un valore di oltre 300mila euro.

L'operazione Oro Rosso
Con il recente arresto eseguito in Romania dalla polizia romena, in regime di cooperazione internazionale, degli ultimi 5 romeni sui quali pendeva l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Udine, ultimo dei quali avvenuto lo scorso 4 giugno, si chiude l'operazione, "Oro Rosso". Gli indagati sono tutti cittadini romeni, alcuni vivono nel il campo nomadi di Torino, in via Germagnano, altri vivono nelle città di residenza Arad-Drobleta e Ilovat. 
 

Come agivano 
I furti riguardavano sempre parchi fotovoltaici del Friuli: un gruppo si era specializzato nel furto di rame mentre il secondo prelevava direttamente i pannelli installati negli insediamenti produttivi. Si tratta di criminalità "itinerante” che ha lo stesso modus operandi: il tutto era preceduto da un sopralluogo da parte di una persona che conosceva la zona, poi veniva individuato l’obiettivo, quindi disattivati i sistemi d’allarme e bucata la recinzione. Infine veniva messo a segno il furto.

Consegne rapide e "a domicilio"

Il giorno stesso o quello successivo al colpo, il bottino era già stato recapito "a domicilio": il rame portato in strutture compiacenti in provincia di Torino, i pannelli in Romania attraverso i valichi di Gorizia e di Trieste. Per trasportare il rame e pannelli, voluminosi e pesanti, venivano usati numerosi furgoni e parecchie persone. In un caso, al furto hanno partecipato almeno 12 persone. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino