Pedemontana Veneta, gli effetti si vedono in Friuli: impennata di traffico. E andrà peggio con l'apertura dell'ultimo lotto

Mezzo milione di auto e tir in più in regione solo dai caselli di Cordignano e Portogruaro. Nei primi mesi del 2024 registrata un'altra impennata

Pedemontana Veneta, gli effetti si vedono in Friuli: impennata di traffico. E andrà peggio con l'apertura dell'ultimo lotto
Per considerare l’opera completa, manca ancora l’ultimo tassello, cioè quella lingua d’asfalto che unirà la Pedemontana Veneta all’autostrada...

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Per considerare l’opera completa, manca ancora l’ultimo tassello, cioè quella lingua d’asfalto che unirà la Pedemontana Veneta all’autostrada A4 anche ad Ovest, nei pressi di Montecchio Maggiore in provincia di Vicenza. Ma già la strada attuale, che è automaticamente collegata alla rete autostradale preesistente poco prima di Treviso Nord, ha provocato un’attesa impennata del traffico in Friuli Venezia Giulia, rendendo ancora più indispensabile una revisione della grande viabilità nella nostra regione. E per il 2024 i volumi sono previsti ulteriormente in crescita, considerando che l’ultimo lotto della Pedemontana è pronto ad essere aperto. 


Pedemontana Veneta, le conseguenze

I dati sono quelli ufficiali forniti dai vertici di Autostrade Alto Adriatico. Il focus, in questo caso, è direttamente sul riflesso che l’apertura della Pedemontana Veneta ha provocato sulle strade del Friuli Venezia Giulia e in particolar modo sulle due tratte autostradali che risultano immediatamente influenzate dalla nuova direttrice che copre la fascia del Veneto dell’Alta Marca e del Nord Vicenza. «Gli effetti della Pedemontana - è quanto riportato nel report di Autostrade Alto Adriatico - si fanno sentire sulla A28 e in particolare in uscita al casello di Cordignano (per i pordenonesi, conosciuto come Sacile Ovest) dove nel 2023 si è registrato un aumento dei transiti. Si è passati dai 3 milioni 561 mila ai 3 milioni 909 mila (+9,77%). Anche in ingresso al casello di Portogruaro è stato registrato un incremento da 2 milioni 911 mila transiti a 3 milioni e 46 mila (+4,61%). Da tener conto che il 2023 è stato l’anno record di transiti sulla rete autostradale tuttora gestita da Autostrade Alto Adriatico con oltre 50 milioni di passaggi di mezzi (+5,80% sul 2022).
Nei primi tre mesi del 2024 (dati provvisori) il trend è in ulteriore crescita. Al casello di Cordignano si registra un + 10% rispetto allo stesso periodo del 2023 (973 mila transiti rispetto agli 883 mila dello scorso anno). L’aumento dei transiti si registra finora su tutta la rete di Autostrade Alto Adriatico con un + 6,18%. 


Il ruolo del Friuli

La Regione lavora ormai da più di un anno per misurare con esattezza l’impatto della nuova Pedemontana Veneta (si tratta di una delle opere più importanti degli ultimi 30 anni in tutto il Nordest del Paese) e per elaborare dati alla mano un piano per l’assorbimento del traffico in eccesso. L’assessore alle Infrastrutture, Cristina Amirante, ha parlato di un’attesa di «dodici mesi» per avere una stima significativa e soprattutto consolidata. Ma è ovvio che la facilità di transito che si è venuta a creare dopo l’apertura della nuova Pedemontana veneta abbia portato più mezzi anche nella nostra regione.

Pedemontana Veneta, primi effetti: cresce il traffico lungo l'A28

La Pedemontana friulana

Un’analisi, questa, che si collega alla nuova Pedemontana friulana. Un passo avanti verso la nuova strada tra il Pordenonese e Gemona. L'imponente lavoro di analisi della E-Farm, commissionato dall'Amministrazione regionale e illustrato in IV Commissione dall'ingegner Sara Falasco nel corso dell'audizione che era stata richiesta da Marco Putto (Patto-Civica), ha fugato ogni dubbio: è quello che passerà dal nuovo ponte di Dignano, il percorso della nuova Pedemontana. Una delle caratteristiche positive di questa ipotesi è che richiederebbe un minor consumo di suolo, dal momento che si svilupperebbe per il 77% su strade provinciali già esistenti. Il corridoio stradale B partirebbe dal casello di Fontanafredda sulla A28, proseguirebbe lungo la gronda nord, correrebbe poi lungo il Tagliamento utilizzando il nuovo ponte di Dignano già finanziato e una volta superato il fiume proseguirebbe in direzione est nell'area chiamata dei Quattro venti, bypassando Fagagna e indirizzandosi poi verso un nuovo casello autostradale sulla A23, 10 chilometri più a nord di Udine nord e 7 chilometri a Sud dell'uscita Gemona-Osoppo. 

 

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Il Gazzettino