La nuova "Pedemontana friulana" pronta in cinque anni: ecco le tappe per la strada del futuro

Il ponte di Dignano
PORDENONE-UDINE - Entro cinque anni, non entro dieci, venti o trenta, il Friuli Venezia Giulia avrà la sua strada pedemontana “gemella” rispetto a quella...

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PORDENONE-UDINE - Entro cinque anni, non entro dieci, venti o trenta, il Friuli Venezia Giulia avrà la sua strada pedemontana “gemella” rispetto a quella veneta, anche se meno costosa e allo stesso tempo non una vera autostrada. È nel 2028, infatti, che si potrà ritenere completato il tracciato che prevederà soprattutto il nuovo ponte di Dignano, a cavallo delle province di Pordenone e Udine. Lo ha confermato ieri l’assessore regionale alle Infrastrutture Cristina Amirante. Entro il 2026, inoltre, il Friuli Venezia Giulia avrà nuovi treni, mentre entro il 2030 si potrà contare anche su una viabilità montana rinnovata e più funzionale. 


L’AVANZAMENTO


In due anni circa il nuovo ponte di Dignano sarà progettato. «Si partirà con i lavori nel 2026-2027 - ha spiegato Amirante - per arrivare al risultato nel 2028». Contestualmente nasceranno anche i collegamenti per rendere completo il trasferimento alternativo dalla Cimpello-Sequals fino al nodo di Gemona, dove la strada si innesterà sull’A23 per poi raggiungere l’Austria senza intasare la Pontebbana. 


I PIANI


Amirante ha quindi ricordato i lavori per la realizzazione della terza corsia lungo l’autostrada A4 che «a breve giungeranno fino al casello di Portogruaro con un completamento essenziale per la mobilità delle persone e per l’accessibilità della costa e delle mete estive, così come della città di Gorizia e delle principali città turistiche regionali in vista di Go!2025 Capitale europea della cultura». L’assessore ha poi evidenziato l’impegno della Regione nello sfruttare gran parte delle risorse del Pnrr destinate alle infrastrutture per il potenziamento della linea ferroviaria Venezia-Trieste, con l’obiettivo specifico di collegare l’aeroporto di Ronchi dei Legionari con i treni ad alta velocità «o quanto meno - ha specificato Amirante - con una linea tecnologicamente aggiornata per consentire di eliminare i limiti di 70 chilometri orari che rallentano la tratta e portarli a 200 chilometri orari, con un incremento anche del numero dei treni in transito. Vogliamo avere più treni ad alta velocità su Udine e Trieste e migliorare il comfort di viaggio con nuovi treni interregionali adatti al trasporto bagagli per favorire non solo il traffico pendolare, su cui si è investito in passato, ma anche quello turistico», ha detto Amirante. Gli orizzonti temporali indicati dall’assessore sono il 2026 per l’acquisto dei nuovi treni e il 2030 per il potenziamento della rete stradale, in particolare «per la realizzazione del collegamento lungo la pedemontana che andrebbe a favorire anche la rete viaria verso la montagna e le sue mete». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino