Terremoto in Turchia, Paola Viola da Carbonera ai paesi martoriati per aiutare i bimbi orfani

CARBONERA (TREVISO) - «Partiamo per dare soccorso a 25 minori rimasti soli». Ha per epicentro Gaziantep il sisma di magnitudo 7,8 che tra domenica notte e...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

CARBONERA (TREVISO) - «Partiamo per dare soccorso a 25 minori rimasti soli». Ha per epicentro Gaziantep il sisma di magnitudo 7,8 che tra domenica notte e lunedì ha distrutto intere città della Turchia sud orientale e della Siria provocando (stima provvisoria) almeno 21 mila vittime. A Kilis, 44 km a est, l'apocalisse ha in parte risparmiato le case. Ma nella città al confine con la Siria, corridoio di profughi, una nuova umanità dolente è in arrivo. La città, capitale dell'omonima provincia a 50 chilometri da Aleppo, è stata raggiunta negli ultimi giorni da un numero imprecisato di sfollati, minori soprattutto, molti dei quali orfani di entrambi i genitori. Qui da anni la trevigiana di Carbonera Paola Viola ha avviato i progetti della onlus "Una mano per un sorriso". «La situazione è molto complicata - ammette Paola Viola, da poco stata insignita del Cavalierato dal Presidente Sergio Mattarella - si può dire per fortuna la zona di Kilis non è stata l'epicentro dei crolli, ma è l'epicentro di un'ondata di disperazione che vede l'arrivo di persone che lottano tra la vita e la morte». Kilis per l'ennesima volta nella sua travagliata storia sarà il luogo in cui si riverseranno centinaia di migliaia di persone.

Ultimo avamposto, la situazione vista da Paola

«Non abbiamo proiezioni, ma sappiamo che già sono tantissime. È la via dei profughi, per i siriani è stata una sorta di via della salvezza. In pochi anni la città ha visto triplicare la sua popolazione. Ma il problema è proprio questo: non c'è stata una vera integrazione, i siriani vivono in garage, negozi sfitti». Per questo l'ultimo avamposto turco prima del confine con la Siria è conosciuto anche come la città limbo. «Qui la vita era già complicata prima, ora la situazione è drammatica soprattutto a causa del freddo. Gli inverni sono rigidissimi, e con il sisma anche le precarie stufette non possono essere usate perchè l'elettricità va e viene». Paola Viola partirà per Kilis il 17 febbraio insieme a due volontari. «Stiamo organizzando con i nostri collaboratori in Siria un intervento di consegna di beni di prima necessità. Raccogliamo fondi perchè non ha senso portare là i materiali: è più agile e immediato acquistare direttamente in loco ciò che serve alle famiglie. Io scendo per andare a dare sostegno e aiuti alle famiglie, noi ne abbiamo 30 in gestione. Fanno parte dei meno derelitti, di quelli a cui non è precipitata la casa addosso - prosegue Paola - ma già vivevano in garage posticci e negozi sfitti e ora la corrente non c'è». Nonostante le difficoltà legate all'enorme emergenza umanitaria dei luoghi colpiti dal terremoto, i collegamenti per Istanbul e poi Gaziantep sono garantiti. «L'emergenza più drammatica e triste, quella che affronteremo immediatamente, è di tutti questi bambini rimasti orfani e che sono negli ospedali, completamente soli e abbandonati a se stessi. C'è il pericolo che questi bambini spariscano». Per questo alla Onlus è arrivata la richiesta di provare a intervenire, con le proprie forze, su un numero specifico di casi.

La raccolta fondi

«Ci è stato chiesto di integrarli nelle scuole e nei nostri progetti o capire in che modo possano essere sistemati in sicurezza. Si tratta intanto di 25 bambini che sono arrivati e sono stati rintracciati. Certo, siamo una goccia nel mare. Si fa quello che si può: anche per questo abbiamo lanciato la raccolta fondi. Una parte consistente andrà a dare un primo soccorso». Paola tiene a sottolineare che la missione era stata programmata prima dell'emergenza. «In questa stagione fa freddissimo, uno dei nostri obiettivi è raccogliere fondi perchè le famiglie possano riuscire a passare l'inverno. Quello che mi conforta è che in questa specifica emergenza post terremoto, sono state tantissime le persone che mi scrivono e mi chiamano per donare, tantissime persone hanno voluto assicurarsi che saremmo partiti e avremmo fatto qualcosa». Per sostenere i progetti destinati all'emergenza terremoto della Onlus trevigiana: "Una Mano per un Sorriso For Children" Causale: "Emergenza Siria - Smiling Family Kilis" Iban: IT17 U089 0462 1810 2800 0109 712 Paypal: unamanoperunsorriso.onlus@gmail.com Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino