PAESE - I carabinieri di Paese lo hanno individuato in meno di 48 ore. È un minorenne straniero, regolare in Italia e figlio di una coppia conosciuta e ben integrata, il...
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LE INDAGINIAd indirizzare le indagini sono state le testimonianze di quattro persone, compresa la vittima, e i fotogrammi delle telecamere di videosorveglianza comunali che hanno parzialmente ripreso il sospettato e il suo inconfondibile giubbotto giallo. Dell'aggressore era stato subito fornito un preciso identikit: giovane, alto circa un metro e settantacinque, dalla carnagione scura, con un berretto di lana chiaro in testa e un giaccone giallo e dei pantaloni da tuta blu addosso. A descriverne la fisionomia non solo la 61enne, ma pure il cliente del bar Fantin che l'aveva soccorsa per primo in via Cavour assieme a una residente della zona e un automobilista di passaggio che ha assistito alla violenza. I carabinieri hanno allargato le indagini cercando di individuare anche l'uomo che aveva inseguito il maniaco per strada dopo la fuga e raccogliendo le segnalazioni di altri cittadini, alcuni dei quali hanno diffuso le foto di un ragazzo col giubbotto giallo.
I FOTOGRAMMIGli investigatori, raccolta la denuncia della sessantenne, ancora sotto choc, hanno passato al setaccio le telecamere pubbliche e private presenti in zona. E, grazie a un lavoro certosino, hanno individuato alcuni fotogrammi in cui compariva il giovane considerato responsabile della tentata violenza sessuale. Immagini scure, poco nitide, ma di certo utili per l'individuazione del sospettato e la ricostruzione dei suoi spostamenti prima e dopo l'agguato.
I CONTROLLIPartendo dall'identikit, gli investigatori hanno subito effettuato dei controlli nei centri di accoglienza di Paese e dei comuni limitrofi. Gli accertamenti sono quindi stati estesi su altri soggetti stranieri corrispondenti, per età e caratteristiche fisiche, alla descrizione fornita dalle diverse persone di cui sono state raccolte le testimonianze.
IL PREFETTOA Paese, ieri pomeriggio, in molti si sono detti preoccupati: il timore che il maniaco potesse colpire ancora, che potesse aggredire altre donne, serpeggiava nell'aria. Fortunatamente i carabinieri sono riusciti ad individuarlo subito. «È di certo un fatto grave, che desta allarme - commentava poche ore prima dell'individuazione del presunto responsabile del tentato stupro il Prefetto di Treviso Maria Rosaria Laganà -. Questi tipi di reati, perpetrati contro le donne, sono gravissimi anche perchè vanno a incidere sulle abitudini quotidiane delle persone. C'è stato un episodio solo, isolato, e speriamo che rimanga tale. Ma di certo prima di trarre conclusioni bisogna attendere gli esiti delle indagini. Che si tratti di uno straniero e di un italiano cambia poco: è comunque un fatto odioso».
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Il Gazzettino