Il papà di Donatella, suicida in carcere, sui commenti social: «Non hanno pietà». Le amiche fondano il gruppo "Sbarre di zucchero"

L'iniziativa su facebook: «Per capire come mai in carcere si perdono speranza e vita»

La foto di Donatella postata dal padre Nevruz
VERONA - «Non c'è bisogno di commentare un passato di una persona che ha avuto i problemi con la droga dopo che si è suicidata, sappiano tutti quello che...

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VERONA - «Non c'è bisogno di commentare un passato di una persona che ha avuto i problemi con la droga dopo che si è suicidata, sappiano tutti quello che ha fatto per assumere la droga». È un passaggio del messaggio scritto su Facebook da Nevruz Hodo, padre di Donatella, la 27enne che una decina di giorni fa si è uccisa nel carcere di Verona. Il papà della ragazza ha voluto replicare ai commenti sprezzanti che sono stati postati sui social nei confronti della figlia, che era finita in carcere per alcuni furti legati alla sua dipendenza dagli stupefacenti.

«Se possibile - ha spiegato - servono belle parole per non fare male ancora alla famiglia. Non hanno un po' di pietà» ha concluso Nevruz Hodo che ha sostituito con un'immagine della figlia la sua foto profilo sul social. Intanto nei giorni scorsi le amiche di Donatella hanno creato un gruppo su Facebook, dal titolo «Sbarre di zucchero»: «Volevamo dare un senso alla sua morte - hanno spiegato -, che non è essere contro le istituzioni, ma aiutare a capire perché in carcere si perde la speranza e ci si suicida. Niente guerre, ma collaborazione, perché non accada più». 

Sbarre di zucchero

Nella pagina social si legge che «il giudice Semeraro ha raccontato che che nei suoi 8 anni di permanenza al carcere femminile di Venezia non vi è stato un suicidio, mentre dal suo arrivo al femminile di Verona ben tre.Chiediamoci perché». E si cita «Camillo Smacchia ora dirigente Sert, nel 2018 dirigente sanitario della Casa Circondariale di Verona Montorio, che racconta che in quell' anno vi furono ben 4 suicidi, di cui uno al femminile,del quale venne a conoscenza casualmente».

Poi la pagina riporta articoli di testate quotidiane che affrontano il problema dei suicidi nelle carceri e le modalità per contrastare questo dato terribile. 

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino