JESOLO - Un audiomessaggio, registrato durante un amplesso con una ragazza conosciuta pochi minuti prima, si è rivelato la chiave della salvezza per il 25enne...
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Il giovane nordafricano, difeso dall'avvocato Mario D'Elia, ha ribadito al magistrato la sua versione: il rapporto era consenziente e la ragazza non gli aveva mai detto di essere minorenne. L'arresto era basato però su elementi incontrovertibili: ovvero gli esami del pronto soccorso. Secondo i medici, la 17enne presentava segni compatibili con una violenza sessuale. Con questo via libera, era scattato il procedimento d'ufficio e l'arresto. L'ipotesi investigativa propenderebbe per un rapporto iniziato in un certo modo e poi degenerato. La ragazza, comunque, quella notte era sotto choc. Non aveva neppure voluto sporgere denuncia, terrorizzata anche dalla possibilità che i genitori venissero a sapere cos'era accaduto. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino