Prato della Valle, ora le statue parlano in italiano e in inglese: merito dell'app sul cellulare

Le statue all'isola Memmia ora parlano e raccontano la loro storia
PADOVA - Prendono anima e parole. Come se un soffio vitale investisse quelle figure in pietra, dandogli voce per raccontare la loro biografia e il motivo per cui vengono...

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PADOVA - Prendono anima e parole. Come se un soffio vitale investisse quelle figure in pietra, dandogli voce per raccontare la loro biografia e il motivo per cui vengono ricordate. A dialogare metaforicamente con chi li interroga, quindi sono papi, condottieri, pittori e poeti di ogni epoca, tra cui Antenore, Tito Livio, Petrarca e Mantegna, che stanno attorno all'isola Memmia, oltre a Giotto e Dante, sotto il portico.


Grazie all'app gratuita Le statue del Prato, disponibile sia per Ios che per Android, infatti, è possibile sentire dal telefonino, o dal tablet, la voce narrante di ognuna delle 80 figure lapidee, che svelano curiosità e dati storici. L'iniziativa, realizzata dall'associazione Xearte con i contribuiti del Comune e della Fondazione Cariparo, e in collaborazione con Studio Verde, è stata illustrata nella Loggia Amulea durante un incontro in cui è stato presentato pure un libro a fumetti sull'argomento, curato da Daniela Antonello nell'ambito di un progetto avviato con il Vivipadova, che ha coinvolto gli scolari delle scuole primarie e secondarie.

L'applicazione consente sia di essere geolocalizzati quando si è nelle vicinanze di una statua, sia di avviarla da casa: basta un click e il personaggio che compare sul display inizia la sua esposizione in italiano, o in inglese.


All'appuntamento per spiegare l'iniziativa c'erano anche il presidente di Cariparo Gilberto Muraro, e l'assessore alla Cultura Andrea Colasio. «Grazie all'operazione art bonus - ha ricordato quest'ultimo - sono state restaurate tutte le statue del Prato. Avevamo l'hardware, ma mancava il software, cioè dare voce a esse, e adesso ci siamo riusciti. Daniela per anni ha accompagnato i bambini a vedere il Prato e loro hanno restituito i suoi racconti sotto forma di disegni, gli stessi contenuti nel libro. Con l'app, poi, adesso è possibile colloquiare con personaggi che a Padova hanno lasciato memoria di sé, grazie alle tecnologie che sono un formidabile strumento di valorizzazione culturale e di promozione turistica». «Inquadrando la statua numero 85, che raffigura Briosco - ha aggiunto Antonello - sotto al mantello c'è Gaspara Stampa che anch'essa prende voce, tra l'altro la mia, e racconta la sua vita. Speriamo che presto possa essere rappresentata in Prato, assieme ad altre donne, visto che c'è un basamento vuoto, destinato a una statua femminile». «L'app - ha concluso Muraro - è uno strumento importante che aumenta la fruibilità turistica di Padova». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino