Startup innovative, il Polesine è al secondo posto in Italia

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ROVIGO - Seconda a pari merito con Trieste, battuta solo da Trento. Il rapporto fra il numero di startup innovative e il totale delle nuove società attive vede ancora una...

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ROVIGO - Seconda a pari merito con Trieste, battuta solo da Trento. Il rapporto fra il numero di startup innovative e il totale delle nuove società attive vede ancora una volta il Polesine brillare con la percentuale più alta fra le “sette sorelle” venete, ma al top del Paese. Un dato, relativo al primo trimestre del 2019, che conferma la tendenza positiva già riscontrata a fine 2018.

 
Nel report dello scorso settembre, infatti, la provincia di Rovigo si era guadagnata un lusinghiero quarto posto nazionale per questo indicatore, che la dice lunga sulla voglia di superare il ritardo strutturale della provincia rispetto alle altre aree industrializzate del Nordest con l’inventiva.
Il termine startup in origine indicava prevalentemente una nuova impresa, tecnologicamente avanzata, che a partire da un’idea iniziale e piccoli capitali, si metteva in moto puntando a crescere, sfruttando prevalentemente le nuove opportunità offerte dal web.
Sostanzialmente ora il termine startup si è esteso a indicare quasi ogni nuova realtà imprenditoriale. Le “startup innovative”, però, sono una categoria ben precisa, tanto che il loro elenco è contenuto in un’apposita sezione speciale del Registro delle imprese:
Possono ottenere lo status di startup innovativa le società di capitali costituite da meno di cinque anni, con fatturato annuo inferiore a 5 milioni, non quotate, e in possesso di determinati indicatori relativi all’innovazione tecnologica previsti dalla normativa nazionale.
Trimestralmente viene stilato dal ministero dello Sviluppo economico insieme a Infocamere e Unioncamere un rapporto per analizzare il loro andamento. Nell’ultimo, aggiornato a marzo, Rovigo emerge come una delle realtà provinciali più vive.
«Se si considera il numero di startup innovative in rapporto al numero di nuove società di capitali attive nella provincia, al primo posto si posiziona Trento (7,1%); seguono Trieste (6,3%) e Rovigo (6,3%)». Fra l’altro, si tratta di numeri piccoli, ma non piccolissimi. A Trento si tratta di 164 realtà, a Trieste 59, a Rovigo 86.
Nel trimestre, in tutto il Veneto sono 879, con un rapporto medio rispetto al totale delle nuove imprese del 3,27%. A Padova, sesta a livello nazionale per il numero in valore assoluto, 248, il rapporto è di 2,46%, mentre a Verona, ottava con 187 startup innovative nate nel primo trimestre 2019, si tratta del’1,86% del totale. Belluno, invece, ne conta appena 16, con un rapporto pari allo 0,16 e si piazza fra le ultime 20 province a livello nazionale, 87esima.

Per quanto riguarda i settori di attività, si legge nel report a proposito del dato nazionale, »il 72,6% delle startup innovative fornisce servizi alle imprese (in particolare, produzione di software e consulenza informatica, 34,4%), il 18,4% opera nel manifatturiero, mentre il 3,6% opera nel commercio». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino