Squilla il cellulare in classe? Sospensione fino a 15 giorni

Squilla il cellulare in classe? Sospensione fino a 15 giorni
PADOVA - All'istituto tecnico industriale Severi di via Pettinati, è guerra agli studenti disobbedienti. Il nuovo regolamento disciplinare, deliberato lo scorso 26...

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PADOVA - All'istituto tecnico industriale Severi di via Pettinati, è guerra agli studenti disobbedienti. Il nuovo regolamento disciplinare, deliberato lo scorso 26 marzo dal Consiglio di istituto, punisce fino a quindici giorni di sospensione i ragazzi colpevoli di utilizzare il telefono cellulare in classe. Basta che l'apparecchio squilli e scattano le sanzioni. Ma il giro di vite voluto dalla preside Nadia Vidale, riguarda anche altre e ben più gravi marachelle. Alcuni alunni della scuola infatti hanno attaccato la rete informatica del servizio pubblico dell'istituto rallentandone il funzionamento e imbrattando lo spazio web con una serie di bestemmie. Altri hanno modificato i dati inseriti nel registro elettronico. Come è avvenuto nel marzo dell'anno scorso quando uno studente di 15 anni, grazie a un furto di password, ha violato il registro elettronico di classe per modificarsi i voti.


Il nuovo regolamento disciplinare dell'istituto Severi, prevede per gli studenti cellulare spento o in modalità aereo, cioè disattivato. Se l'alunno viene pizzicato dall'insegnante con lo smartphone attivo, prima incappa in una nota e poi, se recidivo, in una sospensione da uno a cinque giorni. La stessa punizione vale se viene trovato mentre utilizza il cellulare o altri dispositivi elettronici. Ma le sanzioni aumentano se lo studente viene sorpreso a utilizzare, a scuola e in classe, lo smartphone per giocare o effettuare riprese.

Come avviene ormai in quasi tutti i Paesi europei, anche in Italia l'uso degli smartphone a scuola è vietato. Nei casi di particolare ed estrema gravità, in cui vi siano fatti di rilevanza penale o situazioni di pericolo per l'incolumità delle persone, anche riconducibili ad episodi di violenza o bullismo, sarà possibile applicare sanzioni più dure.


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Il Gazzettino