Aveva un'officina in casa... per riciclare le moto e le biciclette rubate

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SPINEA - Appartati e frettolosi, armeggiavano intorno a una moto tentando di accenderla. Un atteggiamento sospetto, secondo i carabinieri della stazione di Spinea, che li hanno...

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SPINEA - Appartati e frettolosi, armeggiavano intorno a una moto tentando di accenderla. Un atteggiamento sospetto, secondo i carabinieri della stazione di Spinea, che li hanno raggiunti e fermati in zona Villabona. La moto era stata da poco riverniciata, in modo apparentemente artigianale, e dai primi controlli è emerso che le matricole del telaio e di altre parti erano state volontariamente camuffate. Immediato quindi il dubbio che la coppia di italiani, colti sul fatto ma già noti alle forze dell'ordine, potesse essere collegata alle denunce raccolte di recente alla stazione dei carabinieri, da parte di residenti di Spinea e dei dintorni, che segnalavano il furto di moto o altri mezzi, ma anche di singole componenti. Sono scattate quindi delle ispezioni nelle abitazioni dei due sospetti, nelle quali sono state trovate molte  altre moto, singoli pezzi e altra merce di provenienza sospetta, come tagliasiepi, aspirafoglie, motoseghe, e ancora parti meccaniche e singoli attrezzi. Una sorta di officina in cui, con molta probabilità, i due rimettevano a nuovo i mezzi rubati per poi rivenderli. Una delle moto modificate è stata infatti riconosciuta dal legittimo proprietario che da poco ne aveva denunciato il furto e immediatamente gli è stata restituita. 

I due soggetti sono stati portati in caserma e denunciati per ricettazione e riciclaggio in concorso. Tutta la merce trovata nelle loro abitazioni è stata sequestrata, con l'obiettivo di rintracciare i proprietari e restituirla. Sono ancora in corso approfondimenti sulla vicenda, per identificare eventuali complici o il collegamento con episodi analoghi avvenuti in zona. I carabinieri fanno sapere che i controlli, coordinati per fasce orarie e territoriali, saranno estesi nelle prossime settimane. 
M.Fus. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino