Jesolo, prenotazioni per la spiaggia libera: bufera sulla proposta di Federconsorzi

Spiaggia libera di Jesolo
JESOLO - «La spiaggia di Jesolo risulta essere, senza ombra di dubbio, sempre più ambita e oggetto di investimenti privati ovviamente al fine di trarre consistenti...

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JESOLO - «La spiaggia di Jesolo risulta essere, senza ombra di dubbio, sempre più ambita e oggetto di investimenti privati ovviamente al fine di trarre consistenti profitti».


E' bufera sulla proposta avanzata da Federconsorzi che per evitare assembramenti e sostenere una gestione più ordinata dell'arenile ha lanciato l'idea di consentire l'accesso su prenotazione su tutte le aree libere, battigia compresa. Ma anche nei tratti di arenile libero di Cortellazzo e del faro. L'ingresso resterebbe gratuito ma sarebbe vincolato dalla prenotazione. A vigilare sarebbero gli stessi addetti dei consorzi in accordo con il Comune, mentre agli accessi al mare verrebbero istituiti dei varchi di controllo. L'Amministrazione si è già detta favorevole: «è l'unico modo per evitare assembramenti», ha detto il sindaco Valerio Zoggia.


L'ACCUSA


A schierarsi contro è però Jesolo in Movimento. «La Federconsorzi - dice il portavoce Antonio Lunardelli - ha presentato una proposta per la gestione dell'arenile dove, causa covid-19, par di capire chiede la gestione di tutto l'arenile, zone libere comprese. Il demanio marittimo, gestito dal Comune, è di fatto oggetto di diversi ampliamenti delle concessioni ma anche a subentri nella gestione di porzioni di arenile dove non si capisce bene quale sia l'interesse pubblico. Prendiamo ad esempio i chioschi, le prime concessioni demaniali per queste tipologie di attività venivano rilasciate gratuitamente ad personam, il destinatario aveva l'obbligo alla fine della stagione di smontare il chiosco per poi eventualmente riallestirlo la stagione successiva. Quando un titolare di concessione decideva di non continuare l'attività depositava la licenza in Comune che provvedeva poi ad assegnata ad altra persona a seconda della graduatoria. Con il passare del tempo i gestori dei chioschi hanno ottenuto non solo di installare delle strutture prefabbricate ma di lasciarle fisse in spiaggia». Meglio, dunque, pensare alle gare europee. «Crediamo serva una seria regolamentazione delle concessioni conclude Lunardelli per evitare speculazioni, privilegiando il pubblico interesse e non quello di pochi». Uguale la presa di posizione di Salvatore Esposito di Rifondazione Comunista: «È impensabile attacca che il bene pubblico possa essere gestito da privati: il pubblico va gestito dal Comune senza concessione alcuna. E' giusto salvaguardare la sicurezza in spiaggia, ma il controllo spetta al Comune».
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Il Gazzettino