"Spiaggia fascista", il vescovo di Chioggia: «A Scarpa ​tirata d'orecchi»

CHIOGGIA - «È chiaro: una tiratina d’orecchi se la merita, ma sarà pressoché inutile. Qui a Chioggia, Gianni Scarpa lo conosciamo. Prima lavorava...

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CHIOGGIA - «È chiaro: una tiratina d’orecchi se la merita, ma sarà pressoché inutile. Qui a Chioggia, Gianni Scarpa lo conosciamo. Prima lavorava ogni week-end a Punta Canna, adesso va a finire che avrà gente per tutta la settimana...».


Monsignor Adriano Tessarollo, vescovo di Chioggia, la prende con filosofia. Forse anche troppa. Ma non si scandalizza. Sul giornale diocesano “Nuova Scintilla” ha puntato l’indice contro il “baccano” che ha suscitato il caso: non ha difeso Scarpa, ma ha fatto capire che ci sono questioni più importanti.

Eccellenza, però i cartelli che inneggiavano al fascismo, all’ordine e alla disciplina, le immagini di Mussolini e i richiami alle camere a gas, c’erano.
«Gianni Scarpa lo conosciamo da tempo. Usa forme eccentriche, ma siamo lontani dall’aver trasformato quell’arenile in un covo di fascisti o di strumento per la ricostituzione del Partito fascista...».

Davvero sono solo esagerazioni di un eccentrico?
«Viviamo in un mondo di grande confusione, di cose che non funzionano; e discutono leggi come quella sull’apologia di fascismo... Come se non ci fosse altro da fare per i magistrati. Noi di Chioggia ne sappiamo qualcosa».

Sarebbe a dire?
«Sono 27 anni, dico ventisette anni, che aspettiamo che si risolva una vicenda che ci vede impegnati nella vendita di una casa a Feltre. Risultato? Stiamo arricchendo il curatore fallimentare da anni e la soluzione giudiziaria non arriva. E intanto in quella spiaggia... Prefetto, questura, Digos, magistrati, poliziotti!».

E allora come giudica il caso Punta Canna? 
«Una goliardata di uno “strambotto” che qui tutti conoscono, che ora risulta indagato. E intanto i giovani non trovano lavoro e la società è in difficoltà».

Quindi, tanto rumore per nulla?
«Punta Canna non è mai stato un luogo di elaborazione politica. Battute di pessimo gusto sì, tante. Da condannare. Ma è stato messo su un bel can can». 

Eccellenza, come andrà a finire?
«Non ne verrà fuori un granché. Si toglieranno i cartelli. Punto a capo. Continuerà a lavorarci la moglie e tutto questo chiasso finirà. Sa, mi hanno scritto alcuni parrocchiani...».

E che le hanno detto?

«C’è chi condanna, chi si scandalizza. E chi non si meraviglia. Del resto ci andava anche il segretario Pd... La verità è che perdiamo solo tempo a correr dietro a questo stranezze. E lui, tra le sue mura di casa, quelle frasi continuerà a dirle». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino