FELTRE - Il pm aveva chiesto per loro oltre dieci anni di reclusione. Erano accusati di essere gli autori di un furto in abitazione a Arson di Feltre finito con una...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Era il 12 maggio 2011 quando nell'abitazione di una guardia giurata andò a segno il colpo. I ladri si erano introdotti dalla finestra del bagno. A sparire diversi monili: un orologio e orecchini d'oro. L'uomo che aveva lavorato la notte precedente stava riposando quando vide i banditi all'interno di casa e si alzò subito. Con la pistola di servizio era uscito di casa, aveva rincorso i banditi e aveva fatto fuoco. Cinque i proiettili sparati, uno finito nel sedile posteriore della Fiat Punto usata dalla coppia di banditi, uno nel parabrezza e uno all'altezza del passaruota.
Proprio la sparatoria è stato uno degli elementi su cui il difensore di Dal Pont ha fatto leva nella sua arringa. «Se il mio assisito fosse l'autore del furto - ha spiegato l'avv. Guido Galletti - avrebbe paradossalmente avuto tutto l'interesse a palesarsi e a procedere contro l'autore degli spari per tentato omicidio». Per capire quali valutazioni abbia fatto il magistrato bisognerà leggere le motivazioni.
A rimettere ordine nella vicenda e nelle indagini «quantomeno lacunose» (per usare i termini degli avvocati) ci ha pensato il giudice che dopo la richiesta del pm di una doppia condanna (10 anni e mezzo complessivamente per i due) ha assolto entrambi. Dal Pont avrebbe dovuto rispondere anche di evasione perché quel giorno era ai domiciliari. Ma se non si trovava sul luogo del furto chi può dire che quel giorno fosse evaso? Nessuno, neppure il giudice che infatti lo ha assolto anche per questo capo d'imputazione.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino