TRIESTE - Le autorità croate hanno sospeso temporaneamente i controlli minuziosi alle frontiere interne sui confini con la Repubblica di Slovenia e con l'Ungheria. Lo...
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GIORNI DA INCUBO
Venerdì 7 aprile era stato nero per gli automobilisti in entrata e uscita ai confini tra la Slovenia e la Croazia: si erano sono formate lunghe code con attese che protratte fino a tre ore. Effetto della direttiva europea che impone alla polizia di frontiera di controllare elettronicamente, nell'ambito della lotta al terrorismo, tutti i documenti di chi entra ed esce: ai confini sloveno-croati a creare particolari disagi sono state soprattutto le carte d'identità italiane nel vecchio formato cartaceo che non possono essere lette con lo scanner e dovendo digitare i dati a mano per inserirli nel computer, questo allunga ulteriormente i tempi mentre negli altri Paesi sono in uso soltanto quelle elettroniche. Ai cittadini del Nord-Est, e in particolare ai triestini che arrivano in Croazia in meno di un'ora, sembrava fosse tornata l'era della cortina di ferro, con la Jugoslavia dai transiti confinari contrassegnati da lunghissime attese e minuziosi controlli.
COSA IMPONE LA NORMATIVA EUROPEA
Le norme impongono che i documenti elettronici siano scannerizzati, operazione da venti secondi per ciascun documento.
Il Gazzettino