Addio Luana, la guerriera di Zero Branco uccisa dal male a 41 anni

Addio Luana, la guerriera di Zero Branco uccisa dal male a 41 anni
Sognava di diventare mamma, era pronta a candidarsi a sindaco alle prossime elezioni con la coalizione di centrodestra e adorava il proprio lavoro di avvocato. Zero Branco perde...

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Sognava di diventare mamma, era pronta a candidarsi a sindaco alle prossime elezioni con la coalizione di centrodestra e adorava il proprio lavoro di avvocato. Zero Branco perde una guerriera. Luana Antelmi è mancata alle 4 di ieri mattina. Aveva 41 anni. E mille progetti, che il tumore al seno che l’ha colpita nel 2010 ha progressivamente tarpato, fino a spezzarli del tutto. Viveva in via Corniani a Sant’Alberto, lavorava nello studio legale di Eleonora Facchetti a Treviso, era stata presidente dell’Associazione italiana giovani avvocati di Treviso, oltre che consigliere nazionale, ed era consigliere di opposizione a Zero Branco. Si era sposata nel 2013 con Stefano Benfatto. Tra pochi giorni, a San Valentino, avrebbero festeggiato il 18esimo anniversario di fidanzamento.


Dopo la prima operazione e le terapie, le cose sembravano andar bene. «Sognava di poter avere un figlio», rivelano i genitori, Germana Toniolo e Renato Antelmi. La malattia gliel’ha impedito. Due anni fa, proprio quando il peggio sembrava passato, è arrivata una recidiva. Ed è ricominciato il calvario. Sempre più pesante. Nell’estate dell’anno scorso ha fatto l’ultima vacanza con il marito nel paradiso di Minorca. Poi la situazione è precipitata. Fino al 31 dicembre, quando è scattato il ricovero all’Istituto oncologico veneto di Padova. Non è più uscita. «Ha lottato come una leonessa – raccontano i famigliari – ha stretto bellissimi rapporti con i medici e con gli infermieri. Noi non possiamo che ringraziarli. E’ rimasta cosciente fino agli ultimi giorni. In ospedale a Padova per un periodo c’è stato anche l’ex ministro Roberto Calderoli. Si salutavano e si parlavano praticamente ogni giorno». Poi il tumore si è espanso in metastasi. Luana faceva fatica a parlare a causa della progressiva paralisi delle corde vocali. Anche le gambe non rispondevano più. A sorreggerla, oltre all’amore di Stefano e dei famigliari, era la sua grande determinazione. «Ci diceva che non voleva morire – rivela il marito – ma che soffriva così tanto che non vedeva l’ora di riposare». Il sorriso non l’ha mai perso. Era il suo tratto distintivo. Da ragazza aveva studiato al liceo classico Canova. Di seguito aveva frequentato Giurisprudenza a Padova. Doveva ancora laurearsi quando ha messo piede per la prima volta nello studio legale di Eleonora Facchetti in viale Appiani.
LA LOTTA 

«Luana è stata una guerriera con una voglia di vivere infinita. Per me non era solo una collega e un’amica, era una vera e propria sorella – è il suo ricordo – bella, solare, radiosa. Viveva in modo profondo. Con un sorriso infinito e con una risata contagiosa. Aveva una forza incredibile. Ed era una grande professionista». Tutto il mondo degli avvocati è in lutto. «Un immenso dolore. Non me ne capacito – dice Massimo Sonego, presidente dell’Ordine degli avvocati di Treviso – è una vera tragedia che si porta via una giovane vita nel fiore degli anni. Mi piace ricordarla per l’entusiasmo e la verve che ne caratterizzavano l’impegno nell’associazionismo forense e per quel suo sorriso solare che era veramente contagioso e che la descriveva più di ogni altra cosa. Ci mancherà». Oltre al marito e ai genitori, Luana lascia il fratello Samuele, la cognata Elisa e i nipotini Massimo e Leonardo, a cui era legatissima, che non sanno ancora della tragedia. Il funerale verrà celebrato domani alle 15.30 della chiesa di Sant’Alberto di Zero Branco. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino