Quinto Vicentino, sindaco condannato per marciapiede sconnesso: «Tutelare primi cittadini nel nuovo testo unico enti locali»

I marciapiede, un rischio per i sindaci
VICENZA - La sindaca indagata a Crema perché un bimbo si è pizzicato le dita in una porta all'asilo. E a Quinto Vicentino il sindaco condannato perché una...

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VICENZA - La sindaca indagata a Crema perché un bimbo si è pizzicato le dita in una porta all'asilo. E a Quinto Vicentino il sindaco condannato perché una signora è inciampata sul marciapiede. «Dopo la sindaca di Crema, ora la vicenda del sindaco di Quinto vicentino condannato per l'inciampo di una mattonella invisibile. È tempo che il legislatore intervenga a completare un percorso di modifiche allo status giuridico dei sindaci, già preimpostate dalla riforma del Tuel, il Testo unico degli enti locali, avviata nei mesi scorsi». Lo dichiarano Achille Variati, già uomo di governo, e Chiara Luisetto, già prima cittadina di Nove, esponenti del Pd vicentino.

L'intervento dei due politici è legato a notizie che riguardano dei primi cittadini e fanno scalpore, perché evidenziano quanto siano personalmente esposti, con responsabilità personali, di fronte a qualsiasi piccolo problema si presenti nel loro Comune. Come nel caso della sindaca lombarda di Crema, Stefania Bonaldi, raggiunta da avviso di garanzia per un incidente accaduto nell'asilo comunale dove, a ottobre, un bimbo si era schiacciato due dita nel cardine di una porta tagliafuoco. E come nel caso di Quinto Vicentino, dove il sindaco Renzo Segato è stato condannato per lesioni colpose dopo che una signora era inciampata sul marciapiede, un po' sconnesso, e aveva fatto denuncia: e questo nonostante l'accusa avesse chiesto l'assoluzione.  

«Oggi viene chiesto ai primi cittadini di esercitare un ruolo superiore alle proprie forze con responsabilità civili e penali pesanti, senza per contro attribuire loro le risorse necessarie: bilanci comunali ridotti al lumicino da continui tagli, indennità che sono ancora troppo modeste nonostante alcuni aumenti introdotti recentemente. Tutto questo rende fragile una figura che è il primo e più importante punto di riferimento delle comunità locali. È necessario - sostengono Variati e Luisetto - agire con decisione per rispettare il ruolo, i doveri e i diritti dei sindaci che devono essere commisurati alle reali possibilità e competenze di chi si pone con generosità a servizio del bene comune. Il sindaco di Quinto è un amministratore coscienzioso e di grande capacità ed è l'ennesimo esempio di una sofferenza silenziosa che attraversa molti municipi. La politica si assuma la responsabilità di vedere queste iniquità e di valorizzare un ruolo essenziale al benessere delle piccole e grandi realtà locali che compongono il Paese». 

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Il Gazzettino