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PADOVA - L'inchiesta per le presunte irregolarità nelle gare d'appalto per l'assegnazione del servizio di ristorazione negli ospedali del Veneto, ieri mattina davanti al Gup di Padova Claudio Marassi si è parzialmente chiusa. Il giudice, come richiesto dal pubblico ministero Silvia Golin titolare delle indagini, ha rinviato a giudizio con l'accusa di turbata libertà degli incanti (turbativa d'asta) e falsità ideologica il presidente di Serenissima Ristorazione Mario Putin, il figlio Tommaso e l'amministratore delegato Flavio Massimiliano Faggion, ai vertici anche di un'altra ditta del settore, la Euroristorazione. Quindi il presidente di quest'ultima società Giuliano Ongaro e l'amministratore delegato Carlo Ernesto Garbin. La Regione Veneto e Azienda Zero si sono costituite parti civili.
LO STRALCIO
Il Gup ha poi stralciato la posizione dell'ex capo della Sanità del Veneto, Domenico Mantoan (adesso alla guida dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), dell'ex direttore generale di Azienda Zero Patrizia Simionato (attualmente capo dell'Ulss di Rovigo) e di Alessandra Stefani dipendente dell'Ulss di Vicenza in distacco alla Fondazione scuola formazione di sanità pubblica.
LA QUERELA
A dare il via all'inchiesta della Procura padovana sugli appalti per i pasti negli ospedali veneti è stata una querela per diffamazione. L'allora commissario di Azienda Zero Claudio Costa aveva denunciato un cronista locale che avanzava gravi insinuazioni sulla regolarità della gara. L'esposto era finito sul tavolo del sostituto procuratore Giorgio Falcone (poi il caso è stato affidato al pm Silvia Golin) che ha voluto fare piena luce sul caso.
E gli accertamenti affidati ai carabinieri hanno confermato i sospetti della Procura, suffragati anche dalla sentenza con cui il Consiglio di Stato aveva nel frattempo annullato l'esito della gara, segnalando regole non rispettose dei principi di libera concorrenza, imparzialità e par condicio, e dalla pronuncia dell'Autorità Anticorruzione, che ha censurato i bandi su misura con l'obbligo del centro di cottura esterno.
GLI ALTRI FILONI
Dall'inchiesta sui servizi di ristorazione degli ospedali del Veneto sono poi nate altre due indagini. Il massiccio impiego di intercettazioni telefoniche e ambientali, è stato utilizzato per avviare il fascicolo sui test rapidi durante la fase acuta della pandemia. Il pubblico ministero Benedetto Roberti ha chiesto il rinvio a giudizio di Roberto Rigoli, l'allora direttore della Microbiologia dell'Ussl di Treviso, e ancora di Patrizia Simionato quando era a capo di Azienda Zero. Tutto era partito dopo un esposto dal professore e oggi senatore del Pd Andrea Crisanti. I due imputati, il prossimo 6 febbraio, saranno di nuovo davanti al Gup di Padova. E infine, sempre grazie alle intercettazioni, la Procura di Vicenza ha aperto un'indagine per rivelazione del segreto d'ufficio dove un agente dei servizi segreti avrebbe informato Mantoan di un'inchiesta che lo riguardava. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino