Senzatetto rom in Porto Vecchio: il vicesindaco chiede lo sgombero

Senzatetto rom in Porto Vecchio: il vicesindaco chiede lo sgombero
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TRIESTE - «Qualche settimana fa mi è stato segnalata la presenza di rom in Porto Vecchio. Ho svolto un sopralluogo, poi ho ricevuto altre segnalazioni anche documentate con foto e video. Era ovvio che da zona piazza Libertà si sarebbero spostati, altrettanto ovvio che non staremo con le mani in mano: se vogliono vivere da nomadi possono spostarsi in un'altra città. Ho scritto questa lettera all'Autorità Portuale, proprietaria dei magazzini, per avvertire di questa problematica, sottolineare l'esigenza di uno sgombero ed offrire la collaborazione della Polizia Locale». Il vicesindaco leghista Pierpaolo Roberti prende carta e penna e scrive all'Autorità portuale, di fatto competente sui capannoni fatiscenti dell'antico scalo, per sollecitare una presa di posizione. E' lo stesso Roberti a pubblicare su Facebook copia della missiva.

 
«Le occupazioni abusive - scrive il vicesindaco - sono molteplici ormai nella nostra città e avvengono in luoghi non adatti ad ospitare persone, per motivi sanitari e strutturali, come accaduto negli spazi dell'ex Silos e come accade ora anche nei magazzini di competenza dell'Autorità da Lei presieduta (Zeno D'Agostino, ndr). Sarebbe opportuno - prosegue Roberti - che tali magazzini, per ovvi motivi di sicurezza, venissero liberati e resi inaccessibili, l'amministrazione comunale, attraverso la Polizia locale, sarà di supporto, se necessario, a tutte le operazioni». La presa di posizione del vicesindaco avviene a fronte della presenza di una decina di persone che avrebbero fatto dei capannoni fatiscenti e degradati del Porto Vecchio la loro fissa dimora con tanto di cartoni, coperte, indumenti, scope, pattumiere e corde per stendere i panni. Si tratta di senzatetto di etnia rom che entrano ed escono dalle recinzioni di ferro divelte. 


«In data odierna abbiamo avviato con la società di vigilanza una serie di controlli su alcuni edifici in Punto Franco Vecchio (all’interno dell’attuale Punto Franco) per verificare ove si realizzi l’occupazione abusiva da parte di soggetti senza fissa dimora. Domani torneremo in questi siti accompagnati dalla Polmare e la Porto Trieste Servizi per chiuderli e renderli inaccessibili e bloccheremo altresì eventuali falle nella recinzione che divide il Punto franco dalla bretella, passaggi che evidentemente erano utilizzati dagli abitanti di tali siti». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino