Seminarista sparito: lettera choc «È vivo e sposato a Montebelluna»

Seminarista sparito: lettera choc «È vivo e sposato a Montebelluna»
MONTEBELLUNA - Si riaccende una speranza per Luciano Cobianchi, il giovanissimo seminarista rodigino di Fiesso Umbertiano scomparso nei boschi di Domegge di Cadore l'11...

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MONTEBELLUNA - Si riaccende una speranza per Luciano Cobianchi, il giovanissimo seminarista rodigino di Fiesso Umbertiano scomparso nei boschi di Domegge di Cadore l'11 luglio del 1956. Allora aveva 12 anni. Ad accendere i riflettori sulla sua vicenda è stata la trasmissione "Chi l'ha visto?" che mercoledì sera ha dedicato al ragazzo sparito nel nulla una parte dello speciale estivo "Le Storie". Alla redazione della trasmissione Rai è giunta una lettera firmata da tale Alberto in cui, fra l'altro, si dice che Luciano è vivo, ha cambiato identità, ha messo su famiglia e vive in un paese tra Padova e Treviso, nella zona di Montebelluna. Forse, questa l'ipotesi della trasmissione, Alberto potrebbe essere lo stesso Luciano che dopo anni ha deciso di far sapere di essere vivo.




Parla la sorella di Luciano





Quelle cose "irriferibili" che sarebbero accadute in seminario. Un'eccessiva severità dei sacerdoti è confermata da alcuni compagni di Luciano usciti dal Seminario, smentita invece da chi è poi diventato sacerdote. Ciò che nessuno conferma sono invece le cose «irriferibili» a cui la lettera fa cenno e che, secondo Alberto, sono all'origine dell'allontanamento volontario del dodicenne: abusi sessuali e atti di pedofilia. «Ad avvalorare la tesi che Luciano sia fuggito - è stato detto durante la trasmissione - una frase che egli pronunciò più volte anche lo stesso giorno della partenza verso Domegge: "Non portarmi via, che tu mi porti alla morte"». Forse un riferimento agli abusi a cui sapeva di andare incontro?...



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Il Gazzettino