Pochi insegnanti, pochissimi, ne mancano all'appello 468, e in Veneto è emergenza. Per questo l'assessore regionale all'Istruzione Elena Donazzan ha convocato...
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L'urgenza è stata dettata dalla comunicazione che il ministero in data 22 luglio ha fatto pervenire all'Ufficio scolastico regionale, con la quale ha risposto negativamente alla richiesta di posti per le scuole del Veneto nell'organico di fatto. L'ufficio regionale sulla scorta di un approfondito rilevamento dei fabbisogni aveva infatti richiesto un aumento pari a 3131 posti rispetto all'anno scolastico 2015/2016 in cui i posti nell'organico di diritto erano stati 45.609 e con l'aggiunta dell'organico di fatto erano arrivati a 48.099. «La risposta negativa del MIUR - ha fatto rilevare l'assessore Donazzan - mette a grave rischio la normale apertura del prossimo anno scolastico, venendo a mancare ben 468 posti essenziali per il minimo indispensabile e per il corretto funzionamento della scuola veneta. Se il MIUR non dovesse rivedere quest'assegnazione, avremo molte classi "pollaio", una forte penalizzazione della montagna, la negazione del tempo pieno già richiesto dalla famiglie. Inoltre, sarà interrotto il percorso di educazione degli adulti, che non potranno così conseguire il titolo di studio. Ma amareggia rilevare anche che il ministero non ha tenuto in nessun conto che il rapporto tra numero di alunni e quello degli insegnanti in Veneto è il più alto d'Italia e che dal 2008 assistiamo a continue penalizzazioni del sistema scolastico veneto a fronte di una spesa tra le più basse a livello nazionale». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino