AQUILEIA (Udine) - Importantissime scoperte nel Sepolcreto di Aquileia, l’unico tratto di necropoli romana ancora visibile nell’antica città e uno dei meglio...
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«Estremamente importante è il contributo scientifico di questo scavo archeologico che permetterà di ricavare nuovi dati relativi alle diverse tecniche di sepoltura e alla storia stessa dell’area - dice Paola Ventura, archeologo funzionario di zona della Soprintendenza -. Sorto su un importante riporto di materiale da distruzione edilizia, il Sepolcreto ha avuto, lunga durata, almeno dal I al III secolo d.C., e ha visto diversi mutamenti nei piani d’uso; è stato innanzitutto interessante notare le sovrapposizioni delle diverse tipologie delle tombe, ma anche la presenza di apparati più complessi, come l'uso di anfore come “segnacoli” o apprestamenti per libagioni di incinerazioni sottostanti». «La prima fase dei lavori ha permesso di riconoscere i livelli raggiunti dagli scavi precedenti completando il recupero delle tombe, di cui alcune risultavano già intaccate. Il successivo scavo ha riguardato 28 inumazioni, di cui una doppia, per lo più in fossa, ma con evidenza della presenza di casse lignee, o in cassa litica o di laterizi, con resti antropologici di cui è stata effettuata l'analisi per la determinazione di sesso, età, eventuali patologie. Particolare la presenza di un feto e di una deposizione prona. In qualche caso si sono rinvenuti anche resti dei calzari».
«Molto interessanti - continua la Ventura - i corredi delle sepolture a incinerazione dove sono state rinvenute diverse coppette in ceramica a pareti sottili, sigillata, ceramica comune di provenienza orientale, lucerne bollate, balsamari in vetro. Per i resti, deposti in cassetta, anfora, olla litica o fittile o in vetro, si è proceduto al recupero del cinerario per proseguire lo scavo in laboratorio, dove sarà possibile procedere all'analisi dei resti ossei e dei corredi. Un dato di eccezionale interesse, infine, è emerso dal recinto “II”, ricavato successivamente in uno spazio di risulta fra il I e il III, preesistenti: ultimato l'asporto delle sepolture, è stato messo in luce un cospicuo livello di ceramica e resti ossei animali, probabilmente testimonianza dei riti che venivano svolti nelle aree funerarie».
Si potrà visitare anche di notte
«L’intervento è stato articolato - spiega l’archeologo e direttore della Fondazione Aquileia Cristiano Tiussi -. L’area del Sepolcreto non è mai stata chiusa ai visitatori, che hanno potuto quindi seguire le varie fasi dell’intervento di scavo e di restauro. È stato realizzato l’impianto di illuminazione, che permette la suggestiva visita notturna al complesso, riproposta in settembre, venerdì 9, 16 e sabato 24». Antonio Zanardi Landi, presidente della Fondazione Aquileia, anticipa «A breve l'inaugurazione delle coperture dei mosaici Violin e l'avvio dei lavori ai fondi Cossar e Cal». Per Corrado Azzollini, Soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio, «Il complesso intervento eseguito sul Sepolcreto evidenzia ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, tutte le potenzialità e le attrattive del sito archeologico di Aquileia, il più importante sul territorio regionale. L’attività di ricerca e di tutela svolta dalla Soprintendenza in questo senso è fondamentale perché continua ogni giorno a restituire nuovi dati ed elementi che consentono di ampliare la conoscenza della città romana». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino