L'odissea dei pazienti in Pronto soccorso: i codici bianchi aspettano anche sei ore. Ecco tutti i dati regionali

Un pronto soccorso
 Se c’è un colpo di “fortuna” può anche capitare di arrivare in sala d’aspetto, presentarsi al triage e dopo qualche minuto entrare...

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 Se c’è un colpo di “fortuna” può anche capitare di arrivare in sala d’aspetto, presentarsi al triage e dopo qualche minuto entrare nell’ambulatorio del pronto soccorso. Ma - come detto - deve essere un colpo di fortuna (senza essere un codice rosso) perchè altrimenti per essere visitati c’è da aspettare parecchio, soprattutto se al triage si viene considerati codici bianchi. E la lunga attesa interessa sia il pronto soccorso di Pordenone che quello di Udine, dove, per le dimensioni della città, i tempi si allungano ulteriormente. C’è subito da aggiungere, però, che se le attese sono così lunghe è perchè ci sono parecchi “furbetti” che per evitare di andare dal medico di base passano direttamente al pronto soccorso senza avere alcuna emergenza. Sono loro (intorno al 30 per cento degli accessi) che spesso intasano la struttura.

Le lunghe attese al Pronto soccorso

Vediamo subito nel dettaglio quanto di aspetta per poter essere visitati ed eventualmente spediti dallo specialista o a sostenere un esame diagnostico. A Pordenone il codice rosso, massima emergenza, pericolo di vita, ovviamente non ha attese. Chi arriva in quelle condizioni portato da un’ambulanza viene accolto subito. Si passa poi al codice arancione, (inserito da poco) dove c’è una discreta emergenza con alcuni parametri vitali che sballano. In questo caso l’attesa si aggira intorno ai 25 minuti. Da qualche mese è stato introdotto anche il codice azzurro uno stato di gravità che non ha comunque necessità di intervenire immediatamente. Non a caso i tempi si allungano a circa un’ora e venti minuti di attesa. Si passa poi al codice verde, quello più utilizzato dove, però, le attese si alzano sopra le due ore. Infine il codice bianco. In ogni caso se va bene si aspettano due ore, quando ci sono urgenze o codici più alti si retrocede e le ore possono arrivare anche a sei. Se poi ci sono visite specialistiche si può anche trascorrere l’intera giornata in ospedale. A Udine, come a Pordenone, il codice rosso non ha attese, l’arancione viene trattato in 20 - 25 minuti, l’azzurro in un’ora e 40, il verde in due ore e 50 e il bianco dalle tre alle cinque ore. È bene ricordare che questi sono i tempi medi e sono legati all’affluenza della giornata e alla gravità dei casi che arrivano.

L'affluenza ai Pronto soccorso

Lasciando da parte il Covid (il picco al Santa Maria degli Angeli ha sfiorato i 200 pazienti al giorno per settimane) l’affluenza media al pronto soccorso dell’ospedale di Pordenone è di circa 130 pazienti al giorno. Un numero decisamente alto. Nei picchi, Covid a parte, di arriva a 170. In un anno le presenza hanno sfiorato le 50 mila unità. Nel 2021 ci sono da registrare questi dati: il 23.7% degli ingressi sono stati codici bianchi, pazienti che non dovrebbero usufruire dell’emergenza tanto è vero che devono pagare il ticket, si sale al 54 per cento per i codici verdi, al 23 per i gialli (sono stati sostituiti e divisi dai codici azzurro ed arancione) e infine il 2.3 per cento è entrato in codice rosso. A dirigere il pronto soccorso di Pordenone è la dottoressa Laura De Santi e - secondo la dirigenza - anche a fronte dell’emergenza Covid il numero delle persone che opera in quel settore è adeguato (pur in carenza rispetto alla pianta organica) all’afflusso e alla mole di lavoro. C’è però da aggiungere che tra pensionamenti e medici e infermieri che cambiano reparto o se ne andranno in altri ospedali, tra poco potrebbero trovarsi in difficoltà. Questo, oltre a far aumentare i ritmi di lavoro e acuire lo stress potrebbe comportare un ulteriore aumento dei tempi di attesa, ma non è certo colpa di chi lavora al pronto soccorso. Anche perchè medici e infermieri che vogliono occuparsi dell’emergenza non se ne trovano.

 

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Il Gazzettino