Ore di attesa per niente fuori della sala operatoria, l'ospedale si scusa

Ore di attesa per niente fuori della sala operatoria, l'ospedale si scusa
PORDENONE - «Abbiamo fatto quello che senza alcun dubbio era giusto fare: chiedere scusa alla paziente e alla sua famiglia». È dispiaciuto il direttore...

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PORDENONE - «Abbiamo fatto quello che senza alcun dubbio era giusto fare: chiedere scusa alla paziente e alla sua famiglia». È dispiaciuto il direttore sanitario dell'ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone, Giuseppe Sclippa, dopo che nei giorni scorsi ad un'anziana, peraltro completamente invalida, era stato spostato due volte l'intervento bilaterale alle cataratte (con anestesia generale). La seconda volta la donna aveva atteso ore fuori dalla sala operatoria. Non solo. L'operazione, come ha riferito la figlia, Annamaria Zorzetto, era stata programmata da tempo. Passi la prima volta, ma sul secondo rinvio, dopo che la donna era stata trasportata con l'ambulanza a Pordenone da Spilimbergo - lì è ospite ormai da anni in casa di riposo - e che soltanto alle 14.30 le era stato riferito che ormai la sala operatoria era stata chiusa, la direzione sanitaria ha deciso di non passare sopra. Anzi, il direttore Sclippa ha intenzione di andare sino in fondo su questa vicenda.


 
NESSUNA GIUSTIFICAZIONE
«Non c'è nulla che possa giustificare il rinvio di quell'intervento, che andava fatto. Non ci sono orari che tengano: quando c'è un paziente che deve essere sottoposto ad un'operazione, specie se si trova nelle condizioni di quella signora di 80 anni, si rimane sino alla fine». Sclippa, che ha immediatamente preso in mano la situazione dopo la segnalazione presentata dalla figlia della paziente, ha ricostruito la storia. Ha constatato che se da una parte c'era la disponibilità del medico anestesista di tenere aperta la sala operatoria, dall'altra l'oculista di riferimento, colui che avrebbe dovuto intervenire sugli occhi della donna, se n'era andato. «Sono cose che non possono essere concepite all'interno di un ospedale come il nostro - sottolinea Sclippa - e, proprio per questo, nei prossimi giorni chiamerò i responsabili di questo episodio per capire quali motivazioni li abbiano spinti a maturare quella decisione. All'oculista, in particolare, chiederò conto di una simile condotta. Provvedimenti? Se ci saranno i presupposti, di sicuro l'Azienda sanitaria li prenderà. Intanto, come prima cosa, ci siamo sentiti in dovere di scusarci con la famiglia e con la paziente alla quale, tra le altre cose, è stato già fissata la data del prossimo intervento».
INVALIDA
I figli dell'anziana, affetta da Alzheimer, ridotta a spostarsi con la carrozzina viste le gravi difficoltà a deambulare e, per di più, con evidenti problemi alla vista, avevano inviato una email al Tribunale del malato di Pordenone e avevano aperto un reclamo rivolto proprio alla direzione sanitaria. Basteranno le scuse della direzione sanitaria per chiudere la vicenda?

Alberto Comisso
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Il Gazzettino