PORDENONE - Con la primavera arrivano sagre e feste paesane, tutte - dopo la tragedia di piazza San Carlo a Torino - alle prese con un groviglio di norme sulla sicurezza, che...
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LA DECISIONEIl tema inizia a essere importante - spiega Emanuele Loperfido nella veste di assessore comunale alla Sicurezza ma anche di coordinatore di Fratelli d'Italia -, perché fra un po' cominciano le varie iniziative che danno attrattività a paesi che vivono grazie a queste manifestazioni. L'obiettivo è quello di sburocratizzare e di andare incontro alle esigenze di tipo finanziario delle associazioni, che in qualche caso si sono trovate a spendere anche cinquemila euro per tutta la parte amministrativa. La legge impone dei provvedimenti relativi alla sicurezza, ma questi provvedimenti non possono ricadere sulle associazioni. Per questo cercheremo di intervenire a livello nazionale e anche in Regione, sia sul fronte normativo che su quello economico finanziario.
IN REGIONEA portare l'istanza in Regione sarà il consigliere Alessandro Basso: Il nostro è un partito profondamente ancorato al territorio - premette - e per questo vogliamo fare qualcosa di concreto su questo argomento. Siamo consapevoli che non saremo noi, a Pordenone e in Friuli Venezia Giulia, a risolvere il problema, ma non dobbiamo rischiare che tragici eventi come quelli avvenuti a Torino cancellino le tradizioni del nostro territorio. Per questo abbiamo presentato un ordine del giorno con il quale avevamo proposto di cominciare una formazione dei formatori. Richiediamo un intervento di semplificazione: la sagra delle Rivatte, a Fiume Veneto, non può essere soggetta alle stesse regole di Pordenonelegge. Lunedì presenteremo una mozione per impegnare il Consiglio regionale e sensibilizzare la Giunta a creare un fondo che aiuti le associazioni a gestire tutte le problematiche della sicurezza.
A ROMAA livello nazionale, invece, portavoce di questo tema sarà il senatore Luca Ciriani: In occasione dell'approvazione del Decreto semplificazione si era provato a introdurre alcuni emendamenti che andavano nella direzione di semplificare l'organizzazione degli eventi sportivi. Bisogna agire in via normativa per dire che alcuni tipi di manifestazione non devono essere obbligati ad attenersi ai criteri di sicurezza. L'idea è in sostanza quella di distinguere sulla base del numero previsto di partecipanti, della dislocazione o della complessità organizzativa, da definire magari mediante una autocertificazione. Per quanto riguarda le altre -continua il parlamentare -, se sicurezza deve essere, che sia data la possibilità alle Pro loco di organizzarsi con qualcuno che si occupi della formazione. Noi abbiamo talmente a cuore che consideriamo veramente un delitto disperderle sotto una montagna di burocrazia. Occorre distinguere il piccolo dal grande evento.
Lara Zani Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino