Safilo affonda in Borsa: rischio tagli ai dipendenti

Safilo affonda in Borsa: rischio tagli ai dipendenti
PADOVA - Il termometro della salute di Safilo sono i dati della Borsa. E a leggerli l'aria che tira è pesante perché in Borsa Safilo affonda. Meno 10% a 3,8...

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PADOVA - Il termometro della salute di Safilo sono i dati della Borsa. E a leggerli l'aria che tira è pesante perché in Borsa Safilo affonda. Meno 10% a 3,8 euro, il risultato di ieri, dopo che giovedì, ma a mercati chiusi, la governance del gruppo di occhialeria ha presentato i risultati dei primi sei mesi con le vendite nette calate a 492,2 milioni di euro (-10% a cambi correnti, -4,3% a cambi costanti sul primo semestre 2017) e la perdita netta adjusted in aumento a 10,4 milioni di euro rispetto a quella da 6,6 milioni del primo semestre. Dati che ieri pomeriggio, mentre la Borsa faceva suonare più di un campanello d'allarme, sono stati ribaditi alle organizzazioni sindacali dall'amministratore  delegato Angelo Trocchia che ha presentato un aggiornamento del piano industriale abbassando gli obiettivi al 2020 e prevedendo un recupero dei margini attraverso il taglio dei costi. Che fuori dai denti i sindacati traducono in tagli ai circa tremila dipendenti Safilo impiegati negli stabilimenti di Padova, Longarone, Santa Maria di Sala e Martignacco, in provincia di Udine.


L'AZIENDA
Decisioni necessarie a detta dell'azienda, che il primo aprile scorso aveva chiamato Trocchia in sostituzione del precedente ad Luisa Delgado, che a febbraio aveva deciso di dimettersi per via degli scarsi risultati del suo piano industriale 2020, il meno 15 per cento fatto segnare nei primi nove mesi del 2017 (rispetto allo stesso periodo del 2015) e una caduta verso il basso di quella che una volta era un'azienda leader nel mondo dell'occhialeria.
Nella nota diffusa dall'azienda si parla dell'intenzione di «creare un'organizzazione più snella e una cultura aziendale agile» ma anche della necessità di «allineare in modo significativo la struttura dei costi alle dimensioni del Gruppo per ripristinare un livello adeguato e sostenibile di redditività».

I SINDACATI
Posizione che ieri ha visto una levata di scudi da parte dei sindacati. «Abbiamo dato disponibilità a entrare nel merito del nuovo piano industriale alla riapertura degli stabilimenti e quindi con i lavoratori presenti in fabbrica», si legge in una nota unitaria diffusa nel pomeriggio dalle segreterie venete di Femca Cisl, Filctem Cgil e Uiltec Uil, assieme alle Rsu del gruppo Safilo.
«I risultati di bilancio presentati dalla direzione aziendale - prosegue la nota - segnano ancora una volta rosso e delineano una situazione complessiva preoccupante. Nel corso dell'incontro il nuovo ad Angelo Trocchia ha presentato le linee generali di un nuovo piano industriale che subentra al precedente e che prevede una riorganizzazione del gruppo finalizzata ad ottenere una maggiore efficienza produttiva e redditività finanziaria soprattutto tramite una riduzione dei costi di struttura».

«Non accetteremo di caricare sui lavoratori le responsabilità di una incapacità manageriale e quindi metteremo in campo tutto quello che serve per difendere questi posti di lavoro chiarisce Stefano Facin, segretario regionale Filctem Cgil Basta a piani industriali raffazzonati e basati su tagli del personale, Safilo è un'azienda che ha potenzialità che non vengono messe in moto. Cambiare due amministratori delegati nell'arco di cinque anni, mi sembra un po' troppo». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino