Marisa, 63 anni: «Ho attraversato lo Stretto per sfidare il Parkinson»

Marisa Sivo
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RUBANO (Pd) - Lo spirito è quello di una donna combattiva e dal carattere sportivo che da dieci anni conosce bene cosa vuol dire essere affetta dal Parkinson, ma che non si fa abbattere, anzi. È pronta a mettersi in gioco e soprattutto è ben consapevole che l'attività sportiva è un tassello importante della terapia. E Marisa Sivo, 63 anni, veronese da tempo residente a Rubano, lo ha dimostrato lunedì a Messina nuotando per un'ora e 20 minuti e riuscendo ad attraversare, solo con le sue forze, quel braccio di mare che separa la Calabria dalla Sicilia.

Marisa ha nuotato per una distanza di oltre 3 km, da costa a costa, diventano testimone di un'esperienza meravigliosa, come lei stessa l'ha definita. La padovana, dipendente dell'Inps, è stata una delle 5 persone affette da Parkinson che hanno partecipato quest'anno alla Traversata Solidale, capitanate da Cecilia Ferrari, nuotatrice di Arona, che l'anno scorso l'ha affrontata da sola. Ben trenta gli atleti in acqua per questa attraversata, ognuno con il proprio obiettivo e la propria missione, seguiti da una ventina di barche, e fra questi anche il gruppetto con Marisa che ha sfidato gli oltre 3,5 chilometri di mare che separano Punta Faro, in Sicilia, da Cannitello, in Calabria. Un evento che ha visto lo svolgersi della prima edizione della Swim for Parkison dove è stato lanciato l'importante messaggio sociale, Integrare la terapia con lo sport è importante per il benessere dei pazienti. Evento che si è svolto col patrocinio della Fondazione Limpe per il Parkinson Onlus e l'Accademia Limpe Dismov. «E' stata un'esperienza meravigliosa e allo stesso tempo faticosa - ha raccontato Marisa Sivo -, da ragazza ho praticato nuoto ed altri sport. Quando mi sono lanciata in questa iniziativa promossa dalla Fondazione e dall'Accademia Limpe era da un po' che non nuotavo, ma ho trovato la sfida avvincente e l'importanza del messaggio: rimanere sempre attivi anche fisicamente». Dieci anni fa un tremore alla gamba ha purtroppo significato per la tenace sessantatreenne l'inizio della malattia, che ha sempre affrontato di petto. «Sono una persona positiva che non si abbatte - ha detto ancora -, ma il Parkinson può creare disagio, anch'io quando sono particolarmente stanca zoppico, ma mi ripeto di camminare il più dritta possibile. E quando l'anno scorso ho partecipato ad un incontro a Roma, dove si stava organizzando questa edizione dell'evento con persone affette da Parkinson mi sono detta che potevo farcela». L'allenamento in vasca, le nuotate al mare, e poi la sfida del 29 luglio.
BARCHE

«L'incoraggiamento dalle barche è stato per me la forza della riuscita della nuotata ha detto ancora Marisa è stato bellissimo cogliere l'emozione di chi ci accompagnava. Non è stato facile, ad un certo punto vedi solo una distesa d'acqua, e l'ultimo tatto l'ho affrontato con le pinne piccole, ma sono arrivata alla fine felicissima». Ieri mattina anche il sindaco di Rubano Sabrina Doni, saputo dell'impresa affrontata dalla sua concittadina, si è complimentata con Marisa con un post sul suo profilo facebook. E potrebbe essere organizzata proprio a Rubano la prossima edizione della Run for Parkinson. Si stima che in Italia le persone affette da Parkinson siano circa 250.000, una malattia neurodegenerativa caratterizzata da un disturbo progressivo e cronico, riguardante principalmente il controllo dei movimenti e l'equilibrio. La prevalenza della malattia è pari all'1-2% della popolazione sopra i 60 anni e al 3-5% della popolazione sopra gli 85 anni. L'età media di comparsa dei sintomi è intorno ai 60 anni, ma il 5% dei pazienti può presentare una forma ad esordio precoce, con esordio prima dei 50 anni.
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Il Gazzettino