Lettera di minacce al sindaco, la Procura apre un'indagine

Lettera di minacce al sindaco, la Procura apre un'indagine
ROVIGO - Il foglio minatorio rimasto affisso per l'intera mattinata di venerdì sulla porta a vetri del palazzo dove abitava il sindaco Bergamin e rimosso nel primo...

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ROVIGO - Il foglio minatorio rimasto affisso per l'intera mattinata di venerdì sulla porta a vetri del palazzo dove abitava il sindaco Bergamin e rimosso nel primo pomeriggio, ha allertato le forze dell'ordine e messo in fibrillazione la politica cittadina. Insomma, un polverone dopo il malcontento e le proteste nei confronti di primo cittadino e l'intera amministrazione comunale per come hanno gestito la breve emergenza idrica causata dal malfunzionamento dell'impianto di potabilizzazione della centrale di Boara Polesine che attinge l'acqua dall'Adige in piena.

 
LE MINACCE
Bergamin, sindaco e vicepresidente di Acquevenete, ha ricevuto critiche con lettere ai giornali, critiche riversate a getto continuo sui social o dette faccia a faccia, come nel caso di giovedì sera al presidio di distribuzione dell'acqua potabile in piazza D'Armi. Quindi la lettera-foglio minatoria. Siete dei gran pezzenti. Lasciate la gente, anziani compresi, senza acqua per giorni e senza avvisare. Addirittura inquinandola con sostanze chimiche - si leggeva sul portone del condominio in piazzale D'Annunzio - vergognatevi, voi e chi vi ha messo al mondo, Acquevenete comprese. Ci volete far morire prima del tempo. Parole pesanti, che poi sono degenerate. Ora so dove abitate, do fuoco alla casa se non sistemate la situazione. Spera non ti trovi mai in giro, hai finito di vivere, il tutto condito da offese ed epiteti di vario genere. Una vera e propria minaccia di morte. Che però Bergamin non ha letto al rientro a casa. A quel civico, infatti, non ha più residenza, anche se sul campanello campeggia ancora il suo nome. Il sindaco si è trasferito in periferia.
LA POLIZIA
Del caso se ne occupa la Questura e già venerdì pomeriggio ha interrogato chi è riuscito a vedere il foglio minaccioso e anche quello affisso da un altro cittadino: Tutto giusto, tutto vero ma a scanso di equivoci ora il sindaco non abita più qui. Seguito dalle indicazioni sul quartiere di nuova residenza del sindaco. Entrambi i fogli sono spariti e quindi nessuno li ha acquisiti, e sembra che non sia stata nemmeno una formale denuncia, idem per quanto riguarda il battibecco avvenuto in viale Tre Martiri. In questura si sta comunque indagando, cercando di vederci chiaro.
LA PROCURA

Nonostante la mancanza di una denuncia da parte del primo cittadino, la Procura della Repubblica sembra abbia aperto ugualmente un fascicolo d'indagine e da quanto è trapelato nella mattinata di ieri, è stata organizzata una sorveglianza di fronte alla casa di Bergamin e in altri luoghi ritenuti sensibili, non con postazioni fisse, ma con passaggi frequenti da parte delle forze dell'ordine. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino