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Potrebbe toccare quota 10mila il numero di arrivi di migranti in Fvg a fine anno. Il dato è emerso nel corso della visita del sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni. Ad accoglierlo il presidente Fedriga, l’assessore Roberti e il prefetto di Trieste Valerio Valenti. «Bisogna non solo rafforzare il presidio attraverso i militari e potenziare i pattugliamenti misti con la Slovenia, ma questo rischia di essere vanificato se non torniamo a fare le riammissioni informali», ha spiegato Molteni. «I flussi migratori via terra sulla rotta balcanica si sono riaperti, i numeri sono in aumento in modo importante, il 20-25% in più rispetto al 2020. La necessità è che ci sia una scelta politica seria di tornare alle riammissioni informali per dare un segnale di attenzione da parte del Paese alla rotta migratoria».
L’ANDAMENTO
Molteni quindi ha messo in luce come, «dal primo gennaio ad oggi ci sono stati più di 43mila sbarchi in Italia, di cui oltre 7mila minori non accompagnati, credo che rappresentino un problema; se l’immigrazione non viene gestita e controllata rischia di diventare un problema serio, sia per la sinistra che per la destra».
IL PROBLEMA
A giugno a Trieste si sono registrati per esempio più arrivi del mese di maggio: 700. A luglio sono arrivate circa 800 persone. Numero che è stato ulteriormente superato in agosto. Non si contano poi gli arresti di passeur. Proprio ieri è arrivata la notizia di una vera e propria organizzazione criminale che trafficava nel business dei minori non accompagnati di origine albanese, messa sotto scacco dalla magistratura italiana grazie all’operazione Erasmus della Polizia Locale di Torino che ha coinvolto anche Trieste: individuate più di 60 persone accusate a vario titolo di aver ideato un “piano criminoso ben architettato” per far giungere su suolo italiano minorenni e farli assistere nei programmi dell’amministrazione comunale torinese fino al compimento della maggiore età.
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Il Gazzettino