La Rotta balcanica è fuori controllo: «Entro l'anno 10mila migranti in Friuli Venezia Giulia»

Giovedì 23 Settembre 2021 di Redazione
Un gruppo di migranti
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Potrebbe toccare quota 10mila il numero di arrivi di migranti in Fvg a fine anno.

Il dato è emerso nel corso della visita del sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni. Ad accoglierlo il presidente Fedriga, l’assessore Roberti e il prefetto di Trieste Valerio Valenti. «Bisogna non solo rafforzare il presidio attraverso i militari e potenziare i pattugliamenti misti con la Slovenia, ma questo rischia di essere vanificato se non torniamo a fare le riammissioni informali», ha spiegato Molteni. «I flussi migratori via terra sulla rotta balcanica si sono riaperti, i numeri sono in aumento in modo importante, il 20-25% in più rispetto al 2020. La necessità è che ci sia una scelta politica seria di tornare alle riammissioni informali per dare un segnale di attenzione da parte del Paese alla rotta migratoria».


L’ANDAMENTO


Molteni quindi ha messo in luce come, «dal primo gennaio ad oggi ci sono stati più di 43mila sbarchi in Italia, di cui oltre 7mila minori non accompagnati, credo che rappresentino un problema; se l’immigrazione non viene gestita e controllata rischia di diventare un problema serio, sia per la sinistra che per la destra». Rispondendo invece a una domanda sul giudizio relativo alla ministra Lamorgese, il sottosegretario ha sostenuto che «la fiducia deve essere nelle scelte del Governo, che si renda conto che l’immigrazione è un problema». Da parte di Fedriga la richiesta di mettere in campo «tutte le misure necessarie, non soltanto nazionali ma anche europee. Penso al presidio dei confini di Paesi come la Croazia - ha spiegato -, che è un partner fondamentale per l’Italia e il Fvg, col quale dobbiamo collaborare per evitare che le frontiere esterne divengano permeabili». Roberti dal canto suo, ha ricordato quanto il fenomeno della rotta balcanica troppo spesso venga sottovalutato. «Gli sbarchi fanno più notizia delle migliaia di migranti che giungono in Italia attraverso la frontiera terrestre, ma l’impatto sul nostro territorio è pesante, dato che negli ultimi due anni è stato registrato un aumento costante di persone rintracciate». Secondo l’assessore regionale alla fine di questa stagione, «prima che il flusso migratorio si blocchi a causa dell’inverno, toccheremo quota 10mila arrivi. Un dato che pesa su tutte le istituzioni che stanno operando insieme per migliorare la situazione, suggerendo anche delle soluzioni di carattere normativo».


IL PROBLEMA


A giugno a Trieste si sono registrati per esempio più arrivi del mese di maggio: 700. A luglio sono arrivate circa 800 persone. Numero che è stato ulteriormente superato in agosto. Non si contano poi gli arresti di passeur. Proprio ieri è arrivata la notizia di una vera e propria organizzazione criminale che trafficava nel business dei minori non accompagnati di origine albanese, messa sotto scacco dalla magistratura italiana grazie all’operazione Erasmus della Polizia Locale di Torino che ha coinvolto anche Trieste: individuate più di 60 persone accusate a vario titolo di aver ideato un “piano criminoso ben architettato” per far giungere su suolo italiano minorenni e farli assistere nei programmi dell’amministrazione comunale torinese fino al compimento della maggiore età.

Ultimo aggiornamento: 08:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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