PADOVA - «Non pretendo che mi crediate, ma almeno che vi vengano dei dubbi. Perché se è vero che questo era un sistema, allora i colpevoli non possono essere solo Galan,...
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«Quel che si vuole nascondere, costringendomi al patteggiamento, è il più grande scandalo della Repubblica italiana, che vede coinvolti imprenditori che non hanno pagato e non pagheranno per aver messo in piedi un sistema che continua a lavorare esattamente come prima e forse più di prima».
«È da dieci anni che le imprese italiane stanno pensando al business della manutenzione del Mose, da 10 anni si stanno preparando al futuro e il futuro sarà gestito esattamente da questo sistema Mose che produceva 120 milioni di euro l'anno in nero. Quanto è finito nelle nostre tasche, secondo l'accusa? Cinque milioni di euro l'anno. Al massimo. E il resto? Mi pare che manchino all’appello 115 milioni all'anno, no? Che fine hanno fatto?».
Che fine hanno fatto?
«Se li sono messi in tasca gli imprenditori e Mazzacurati. Ah, se mi facessero parlare. Allora sì che ne vedremmo delle belle».
Intanto Giancarlo Galan parla con il Gazzettino, «il peggior giornale», dal suo punto di vista, e con «i due peggiori giornalisti», dice fuori dai denti mentre parla al telefono con la moglie nel corso dell’intervista, ospitata nella cucina della sua villa, a Cinto Euganeo, dove si trova agli arresti domiciliari da oltre 10 mesi, con la possibilità di ricevere persone e muoversi nel parco...
Il Gazzettino