ROVIGO Sono i giardini di viale Marconi quelli con più rifiuti abbandonati: i volontari di Legambiente ne hanno raccolti 595 lo scorso luglio nei 100 metri quadrati presi a...
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I RISULTATI
L’analisi fatta in luglio su otto zone verdi ha riguardato, in ognuna, un campione di 100 metri quadrati: in genere nelle vicinanze di panchine e spazi di sosta, dove è più frequente la cattiva abitudine di non usare il cestino. A livello nazionale il monitoraggio (svolto su 73 parchi) indica una media di 4 rifiuti ogni metro quadrato: il dato in viale Marconi è superiore, con quasi 6 raccolti in ogni metro quadro, e la plastica è il materiale del 60 per cento di questi. La tipologia di rifiuto più presente sono i mozziconi (33 per cento): ne sono stati raccolti 330 al parco Pampanini, 320 ai giardini delle Torri, 254 a parco Cibotto, 302 nei giardini in viale Marconi, poi 140 al parco Maddalena, 40 al parco dell’Iras e 7 a parco Langer.
«Abbiamo svolto questa ricerca con la partecipazione di semplici cittadini per mostrare quanto i gesti e le scelte di consumo di ogni giorno influiscano sull’inquinamento del territorio - spiega Giulia Bacchiega, presidente di Legambiente Rovigo - rimane fondamentale tutelare le aree verdi pubbliche, che oggi per motivi sanitari sono ancora più una risorsa di incontro e inclusione».
Rispetto all’indagine del 2019, è stato contato un 10 per cento di rifiuti in più, ma non sono stati rinvenuti “rifiuti Covid”, cioè mascherine e guanti. «Non significa, però, che non vengano abbandonati, come possiamo vedere lungo le strade», precisa Bacchiega. Per tutelare al meglio le aree verdi e migliorarne la gestione, Legambiente Rovigo ha stilato cinque proposte da condividere con il Comune per aiutare i cittadini alla cura del territorio. La prima è diffondere la raccolta differenziata installando in ogni parco cestini con coperchio per evitate la dispersione di rifiuti; poi installare portaceneri o dotarne i cestini, soprattutto vicino alle panchine; inoltre, ampliare la dotazione di cestini vicino a tavolini e panche; coinvolgere privati, associazioni e comitati di quartiere in azioni di volontariato e cittadinanza attiva per favorire la fruizione delle aree verdi; infine installare segnaletica informativa anche in inglese, francese e arabo sulle regole per il corretto smaltimento dei rifiuti.
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Il Gazzettino