Concerti e spettacoli dal vivo spariti dall'estate e i lavoratori del settore protestano

L'allestimento di un palco per concerti
UDINE Scenderanno in piazza per uscire dall’invisibilità e per chiedere la creazione di un Albo professionale che li tuteli. A pochi giorni dalla tanto attesa...

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UDINE Scenderanno in piazza per uscire dall’invisibilità e per chiedere la creazione di un Albo professionale che li tuteli. A pochi giorni dalla tanto attesa ordinanza di Massimiliano Fedriga sulle misure per gli spettacoli dal vivo (che dovrebbe arrivare il 15 giugno chiarendo le modalità di svolgimento degli eventi), i lavoratori del comparto del Friuli Venezia Giulia manifesteranno in piazza XX Settembre a Udine, sabato alle ore 15, per avanzare le loro istanze come già hanno fatto a Trieste.

«Tra poco – spiega Francesco Rodaro, titolare di Music Team, azienda di service di Remanzacco (Udine) che fornisce servizi in tutta la regione e oltre – saranno quattro mesi che non lavoriamo. È vero che ora si riparte (qualche organizzatore confida di proporre festival in forma ridotta tra luglio e agosto, ndr) ma non tutte le persone riusciranno a lavorare perché, con le linee guida attuali, stimiamo che si potranno fare al massimo il 30 per cento degli eventi rispetto alle scorse stagioni».
Pochi per un settore in cui operano più di 2mila lavoratori, tra tecnici e artisti. «A preoccuparci e a mettere a rischio molti appuntamenti – continua Rodaro - è soprattutto il massimo di mille persone per i concerti all’aperto e il divieto di somministrazione di bevande e cibo, che contribuiscono a tenere in piedi molti eventi; un divieto di cui non si capisce molto il senso dato che le sagre si potranno fare».
LE RICHIESTE
Ed è per questo, che i lavoratori del comparto (tecnici, musicisti, attori e danzatori) chiedono che venga istituito il reddito di continuità: in Friuli Venezia Giulia, sono state oltre 500 le persone che hanno potuto godere del bonus da 600 euro di marzo. «Bisogna considerare che tra gli artisti almeno il 90 per cento lavora a intermittenza; tra i tecnici, invece, fra le 700 e le 800 persone: sono quelli senza alcuna tutela e non tutti sono riusciti ad accedere al bonus, che comunque si conclude a maggio. Ecco perché chiediamo un reddito che garantisca la sopravvivenza a chi non riuscirà a lavorare».
Tra le proposte lanciate dal comparto, però, c’è anche quella della creazione di un Albo regionale dei professionisti: «Spesso – dice infatti Rodaro - molti che svolgono questo lavoro, penso ad esempio ai musicisti, hanno anche un’altra occupazione. Certo, è giusto, la musica è una passione, ma non sarebbe corretto se i sostegni pubblici andassero a chi ha anche un altro reddito. Un albo servirebbe per dare indicazioni alla Regione del fatto che questo comparto esiste e ci sono migliaia di lavoratori che vivono e pagano le tasse su questo lavoro. Stiamo vedendo se l’iniziativa è fattibile, anche considerando che siamo a statuto speciale».
MENO BUROCRAZIA
I manifestanti poi chiedono lo snellimento delle procedure burocratiche per chi organizza eventi; infine, il Fondo Unico per lo Spettacolo (Fus): «Anche in Fvg, ci sono rassegne che, anche se si faranno in maniera molto limitata, hanno ricevuto molti fondi – spiega -. Chiediamo quindi a questi enti di ridistribuire una parte delle risorse, lavorando assieme per creare qualcosa».
L’ESTATE
C’è molta attesa per l’ordinanza del presidente Fedriga che arriverà il 15 giugno e la speranza è che si vada verso un allentamento delle restrizioni, dato anche che i contagi continuano a diminuire. «Se le normative ampliassero la platea da 1000 a 1500 o 2000 spettatori e permettessero la somministrazione di cibi e bevande – commenta Rodaro - forse si potrebbe arrivare a organizzare il cinquanta per cento degli eventi rispetto al 2019. È un’attesa spasmodica per capire cosa accadrà. Forse sarebbe stato meglio se avessero convocato un tavolo con chi lavora nel settore».
Dalle nuove linee guida dipenderanno la scelta delle location e degli artisti da chiamare. «La stagione comunque inizierà tardi – conclude - penso non prima di metà luglio».
LEGGE IN ARRIVO

Intanto il capogruppo del Pd Sergio Bolzonello ha depositato in consiglio regionale una proposta di legge a sostegno del comparto degli eventi live (50 milioni di euro di fatturato in Fvg). “La nostra proposta – commenta il consigliere regionale - prevede che i soggetti beneficiari della linea contributiva relativa ai grandi eventi di rilievo nazionale e internazionale, gestita da PromoturismoFvg, possano prorogare le attività fino al 2021. Vengono inoltre previste azioni per il rilancio dell’attività di Film Commission e del Fondo per l’audiovisivo, ma anche l’individuazione di arene Covid free. Ossia, dieci aree all’aperto dislocate sul territorio regionale che rispondano alle misure di sicurezza previste dai protocolli sanitari, deputate a ospitare eventi e musica dal vivo durante la stagione estiva». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino