VENEZIA - Taglio ai vitalizi degli ex consiglieri regionali del Veneto. Ora la legge esiste e sarà in vigore dal 2015 fino al 2017. Poi si vedrà. Il provvedimento è passato in...
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SCAGLIONI - Il taglio dei vitalizi agli ex consiglieri avverrà mensilmente tramite un fondo di solidarietà al quale ciascuno contribuirà percentualmente in base al valore economico lordo dell’assegno percepito: il 5% fino a duemila euro; l’8% fino a 4mila euro; il 10% fino a 6mila euro; il 15% per assegni superiori. La validità è «temporanea», per tre anni fino al 2017. Una chiamata «alla responsabilità» insiste il presidente Ruffato. Così, dalla fine dell’attuale legislatura (marzo 2015) chi già percepiva il vitalizio e chi ne beneficerà, intascherà un assegno un po’ più "leggero", meno super.
CUMULO - La proposta dei consigli regionali, condivisa anche dal Veneto, prevede, inoltre, che le aliquote riferite agli scaglioni siano aumentate fino al 40% in presenza di cumulo con assegni vitalizi pagati dal parlamento nazionale e da quello europeo, in pratica per chi è stato eletto in più ruoli elettivi. Verrà anche definita una soglia di reddito complessivo annuale ai fini dell’Irpef sotto il quale non saranno applicate le aliquote aggiuntive.
RISPARMIO - All’inizio di questa legislatura, nel 2010, a Palazzo Ferro Fini stavano votando un aumento dei vitalizi. Inizialmente la cifra si aggirava sui 30mila euro all’anno. Ma per gli anni successivi sarebbe stata una cifra più consistente, circa 220mila euro. Soldi messi dall’istituzione per equiparare - si spiegava - i vitalizi tra vecchi e nuovi ex consiglieri regionali, perché chi era andato in "pensione" prima del 1998 prendeva di più rispetto agli altri. Poi la retromarcia. E l’approvazione, ieri, della legge "taglia vitalizi". Ruffato fissa il risparmio per le casse del Consiglio in 690mila euro all'anno. In totale, nei tre anni di validità della legge ci sarà una riduzione di esborso da parte delle pari a quasi 2 milioni di euro. Il "parlamento" veneto ha anche indicato quale deve essere la destinazione della cifra totale: «Chiederemo all'assessore al Bilancio, Roberto Ciambetti - aggiunge Ruffato - di destinare i due milioni esclusivamente alle politiche sociali della Regione. Sarebbe il completamento di un'operazione che tutti i partiti regionali hanno condotto con grande coesione». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino