Referendum sulla separazione Venezia-Mestre: ecco le regole del voto

Referendum sulla separazione Venezia-Mestre: ecco le regole del voto
Da (più o meno) Portegrandi-Caposile a Chioggia, comprendendo la laguna di Venezia.  È questo il perimetro delineato dalla proposta referendaria sulla...

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Da (più o meno) Portegrandi-Caposile a Chioggia, comprendendo la laguna di Venezia.  È questo il perimetro delineato dalla proposta referendaria sulla separazione del Comune di Venezia in due distinte realtà amministrative. Un'area prevalentemente d'acqua che distinguerebbe il territorio lagunare da quello della terraferma. Ieri l'albo pretorio del Comune ha pubblicato ha reso note alcune informazioni utili sul referendum consultivo pubblicando il quesito. Il Sì o il No serviranno a rispondere alla domanda: «È lei favorevole alla suddivisione del Comune di Venezia nei due Comuni autonomi di Venezia e Mestre, come da progetto di legge di iniziativa popolare n. 8?». Il 1° dicembre saranno quindi chiamati alle urne i cittadini nell'orario compreso tra le 7 del mattino e le 23. Nelle sedici ore sarà quindi possibile decidere i destini della città che per la quinta volta si chiederà se mantenere il Comune unico o se optare per la suddivisione. E proprio questa è stata proposta con una cartina che delinea i due perimetri. 

 
LA MAPPASe per quel che riguarda i confini nord, est e ovest dell'ipotetico Comune di Mestre non si ravvisano cambiamenti, perché rimarrebbero tali e quali all'attuale zona amministrata dal Comune di Venezia, differente è l'area di competenza a sud. Infatti, nella relazione si può leggere che «La modifica degli attuali confini riguarda esclusivamente le zona di contatto tra la attuale terraferma mestrina e le zone umide situate indicativamente in direzione nord/nordovest della città insulare». Fermo restando il rispetto dei confini con le aree di Chioggia, Cavallino/Treporti, Campagna Lupia, Mira, Quarto d'Altino, Musile di Piave, San Donà di Piave, e Jesolo. Le zone calde su cui il dibattito è acceso (Marghera e aeroporto per citarne due) resterebbero appannaggio della terraferma. Ciò è spiegato chiaramente dalla stessa relazione: «Le aree su cui insistono Porto Marghera e l'aeroporto Marco Polo, al di là della loro demanialità o meno, rientrano nel perimetro dell'istituendo Comune di Mestre». Il territorio veneziano inizierebbe quindi al di là delle piste di atterraggio, in corrispondenza dell'inizio dell'acqua. 

LE COMPETENZEUn altro punto di dibattito è dove inizierebbero le competenze dei due diversi Comuni per l'accesso via auto a Venezia. Anche in questo caso la linea di demarcazione riguarda l'area cosiddetta dei Pili. Il Comune di Venezia comprenderebbe il ponte della Libertà, l'isola dei Serbatoi petroliferi, l'isola delle Tresse (anche questa sarebbe inclusa nelle competenze del Comune di Venezia), proseguendo lungo il Canale dei Petroli. Quindi il confine veneziano rimarrebbe inalterato con i Comuni di Chioggia, Campagna Lupia, Mira, Spinea, Martellago, Scorzé, Mogliano, Marcon, Quarto d'Altino, Cavallino Treporti e Jesolo. Per quanto riguarda i punti di contatto con l'area che si estende tra il ponte della Libertà e l'aeroporto, il territorio veneziano partirà dalla confluenza del fiume Dese con il canale Santa Maria, seguendo il corso del fiume fino all'Osellino, comprendendo la barena Punta Dese. Altre barene che saranno appannaggio di Venezia saranno quelle delle Busa dell'aeroporto, Punta lunga, Le Bochere, Sacchetta Smerdaiola, Barena Canal Tessera, Puntina Canal Tessera, ma anche Sacca Sarsegna, Sacca Campalton, Barena di Tessera, Punta Campalto, Barena Campalto, Barena del Passo, Seno della Seppa. 
Tomaso Borzomì Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino